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Tavares resta in Stellantis fino al 2026 e rivoluziona il top management. “Costi troppo alti in Italia ma non andiamo via”

Imagoeconomica

Carlos Tavares, ceo di Stellantis, si è presentato per la prima volta in Parlamento, durante l’audizione delle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, con un messaggio chiaro: “Noi non chiediamo il rinvio della scadenza del 2025, siamo pronti. Abbiamo bisogno di stabilità normativa per pianificare in anticipo. Ci serve un ambiente stabile e durevole”. Ha anche sottolineato i “costi troppo alti in Italia” e la necessità di “incentivi per rendere le auto elettriche accessibili”, avvertendo sulla crescente pressione finanziaria legata alla transizione elettrica e alla concorrenza cinese. Ma le opposizioni lo bocciano e chiedono di sentire John Elkann.

Il top manager è atterrato a Roma direttamente da Detroit, dopo un consiglio di amministrazione tra i più delicati del suo mandato, durante il quale si è discusso dei risultati deludenti del gruppo, di un rimpasto ai vertici e della sua stessa successione. Il quadro in Nord America è particolarmente critico, con un calo del 30% delle vendite rispetto allo scorso anno e la prospettiva di chiudere il 2024 sotto la soglia del mezzo milione di veicoli venduti. A complicare ulteriormente la situazione, l’indotto in affanno e l’esodo di molte multinazionali, che stanno progressivamente abbandonando il mercato.

Rivoluzione ai vertici di Stellantis: ecco chi sono i nuovi manager

Per affrontare questa crisi, il colosso automobilistico italo-francese ha avviato una profonda riorganizzazione del management, approvata all’unanimità dal Cda, per dare una scossa alle vendite e ai conti dell’azienda, dopo il recente profit warning. Tra le novità più significative spiccano le uscite di Natalie Knight, Chief financial officer del gruppo, dopo appena un anno, e di Carlos Zarlenga, Chief operating officer per il Nord America. Doug Ostermann è stato nominato nuovo cfo, portando con sé oltre 19 anni di esperienza nel settore, avendo ricoperto anche il ruolo di Chief operating officer per Stellantis China, mentre Santo Ficili assumerà il ruolo di ceo di Maserati, attualmente in crisi di vendite, e di Alfa Romeo, entrando nel Top Executive Team per portare un po’ di novità in casa. L’attuale ceo di Maserati, Davide Grasso, rimarrà in azienda, ma il suo nuovo ruolo sarà annunciato successivamente.

Antonio Filosa, già ceo di Jeep, prende le redini del Nord America, una regione cruciale per i profitti del gruppo, sostituendo Carlos Zarlenga, il cui futuro rimane incerto. Jean-Philippe Imparato continuerà come ceo di Pro One e assumerà anche il ruolo di Chief operating officer per l’Europa allargata, succedendo a Uwe Hochgeschurtz. Gregoire Olivier è stato nominato coo per la Cina, continuando anche come Liaison Officer per Leapmotor, sfruttando la sua esperienza nel mercato cinese.

Un’altra novità riguarda il trasferimento della gestione della supply chain dalla Divisione Acquisti, guidata da Maxime Picat, alla Divisione Manufacturing sotto la direzione di Arnaud Deboeuf.

Il dopo Tavares: la successione è già in moto

Mentre Stellantis cerca di rispondere alle sfide attuali, già si guarda al futuro. Il processo per la successione di Tavares è stato avviato, e si concluderà entro il quarto trimestre del 2025, in tempo per la sua partenza, prevista per il 2026. La transizione sarà guidata da un Comitato Speciale presieduto da John Elkann, che ha ribadito il pieno sostegno del Consiglio alle scelte strategiche di Tavares. Il ceo ha descritto questo periodo come un “momento darwiniano” per l’industria automobilistica, in cui solo chi saprà adattarsi e innovare potrà sopravvivere.

John Elkann, presidente del Consiglio di amministrazione di Stellantis, ha espresso il supporto unanime del board nei confronti di Tavares e dei cambiamenti annunciati. Elkann ha affermato: “Siamo fiduciosi che i passi intrapresi per semplificare l’organizzazione rafforzeranno la nostra squadra di vertice, impegnata a riportare le performance della società ai vertici del settore”.

Tavares in audizione al Parlamento: ecco cosa ha detto

Il manager, durante la sua audizione in Parlamento, ha messo in evidenza gli sforzi compiuti dall’azienda per garantire la conformità ai requisiti normativi, affermando: “Abbiamo fatto i compiti a casa, abbiamo lavorato molto duramente per fare in modo che le vetture e i componenti che usiamo siano in linea con i requisiti fissati”. Inoltre, ha evidenziato come la fusione tra Fca e Psa abbia creato una compagnia di dimensioni tali da affrontare le sfide del mercato: “Dobbiamo affrontare una serie di sfide, tra cui la concorrenza cinese, ma dobbiamo anche notare che senza le giuste dimensioni non c’è futuro per nessuna società”.

Tavares: “Il problema sono i costi troppo alti in Italia. Servono incentivi e sussidi”

Uno dei principali temi affrontati è stato l’aumento dei costi legato alla transizione verso l’elettrico. “Io devo poter vendere i veicoli elettrici allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna. Quindi, nel contesto attuale, devo per forza considerare un 40% di aumento dei costi, ovvero quello della tecnologia elettrica”, ha spiegato Tavares. “Con questo 40% di aumento dei costi creo, all’interno della filiera, una tensione insopportabile”, ha aggiunto, chiedendo direttamente ai leader politici: “Voi dovete spiegarmi come faccio a gestire questi attriti dovuti all’aumento dei costi”.

Entrando nel dettaglio del mercato italiano, Tavares ha spiegato: “Abbiamo un piano preciso che ho condiviso con i nostri partner, abbiamo assegnato nuovi prodotti a tutti gli stabilimenti italiani fino al 2030, in alcuni casi al 2033. Ma non basta. Il problema sono i costi troppo alti in Italia, il 40% più alti di quelli che devono sostenere i nostri concorrenti.”, ha ribadito Tavares. E poi: “In Italia il costo dell’energia è molto elevato, per esempio è doppio rispetto a quello della Spagna, e questo è un fattore che dobbiamo considerare. Produrre veicoli che non possono essere acquistati dalla classe media perché costano troppo è inutile” ha spiegato.

Come “risolviamo il problema delle vendite delle auto elettriche? Rendendo le vetture elettriche accessibili. Come? Con incentivi e sussidi che rendano l’acquisto di un veicolo elettrico accessibile alla classe media. In Europa appena gli incentivi si interrompono c’è un crollo dell’acquisto di veicoli elettrici. Per sostenere la domanda in Italia servono notevoli iniezioni di incentivi”, ha proseguito il top manager.

Tavares: “Non chiediamo rinvio della scadenza del 2025”

Un altro punto cruciale affrontato da Tavares riguarda le scadenze imposte dall’Unione europea. Tavares ha ribadito la necessità di garantire stabilità normativa, senza rinvii o modifiche, per permettere alle aziende di pianificare con certezza. Pur riconoscendo che la strategia dell’Ue possa avere delle falle dal punto di vista sociale e ambientale, ha sottolineato che “anziché litigare sui regolamenti, dovremmo lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni”.

Questa collaborazione sarà fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica e dell’innovazione tecnologica. “Per attenerci alle regolamentazioni, dobbiamo aggiornare e cambiare le tecnologie. Il cambiamento, soprattutto se veloce e profondo, può generare ansia”. Tuttavia, ha mostrato ottimismo, affermando che Stellantis ha una “roadmap molto chiara per portare avanti questo cambiamento”.

Alla vigilia dell’audizione di Tavares, il contesto politico si è infiammato con la presentazione di diverse mozioni da parte delle forze parlamentari.

Il rilancio della Fiat 500 ibrida e le tensioni sindacali

Prima dell’audizione, Tavares ha incontrato i sindacati per annunciare l’anticipazione della produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, ma non tutte le sigle hanno partecipato, solo i segretari generali di Aqcfr, Fismic confsal e Uglm. Alcune, infatti, hanno preferito rimandare l’incontro dopo la manifestazione del 18 ottobre, che vedrà in piazza i lavoratori del settore automotive per sottolineare l’importanza del settore per l’economia italiana

Durante l’incontro, Tavares ha illustrato le sfide del mercato americano e il piano per rafforzare la competitività in Europa. Ha confermato la realizzazione della Gigafactory a Termoli, ma ha ribadito la necessità di ripensare i tempi per garantire tecnologie all’avanguardia. Stellantis si è detta pronta ad affrontare le scadenze europee sul divieto dei motori endotermici, ritenendo che eventuali rinvii potrebbero favorire la concorrenza.

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