Continua la bagarre sulla TAV, o per meglio dire sulla realizzazione del tunnel di base del Moncenisio, al confine tra Italia e Francia (ma in buona parte in territorio francese) che andrà a far parte della linea ad alta velocità Torino-Lione. L’opera, che in tutto costerà 8,6 miliardi, secondo gli accordi sarà finanziata al 41% dall’Unione europea, ma il finanziamento è legato al rispetto di tempi e di vincoli di spesa. Il governo, tramite il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, ha avviato una nuova analisi costi-benefici, ritardando così i bandi che dovrebbero dare il via al prosieguo dei lavori.
Un rinvio per ora concordato con la Francia (la società che gestisce il cantiere nell’area transfrontaliera è al 50% del Tesoro francese e al 50% di Fs), che però ha ammonito Roma sul serio rischio di perdere i fondi previsti dall’Ue. Proprio oggi, tramite un portavoce, Bruxelles è di nuovo intervenuta sulla vicenda: “La cosa importante è che tutte le parti facciano sforzi per completare nei tempi la Tav”, ha detto il portavoce dopo l’incontro di lunedì scorso tra il ministro dei trasporti Danilo Toninelli e l’omologa francese, aggiungendo che “se ci sono ritardi nella loro realizzazione questi possono essere soggetti a una riduzione dei fondi europei previsti”.
Sempre oggi è intervenuto in una conferenza stampa a Torino anche Paolo Foietta, commissario straordinario di governo per la ferrovia Torino-Lione, nominato dal precedente esecutivo e in scadenza di mandato (il ministro Toninelli ha già fatto sapere che non sarà confermato). Foietta ha ribadito il danno che deriverebbe per l’Italia in caso di un ritardo troppo lungo: “A dicembre devono partire le gare di appalto per la Torino-Lione altrimenti parte il tassametro e ci sarà un danno erariale di 75 milioni di euro al mese. Non c’è nessun atto che blocchi l’opera, ad ora, solo parole in libertà. Ci sono invece gli impegni presi per gli appalti”.