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Tate Modern celebra Leight Bowery: uomo stravagante, creativo e complesso che ha lasciato un segno nell’arte

La Tate Modern celebra la carriera provocatoria e rivoluzionaria di Leigh Bowery, uno degli artisti più coraggiosi e originali del XX secolo. Artista, performer, club kid, modello, personaggio televisivo, stilista e musicista.

Tate Modern celebra Leight Bowery: uomo stravagante, creativo e complesso che ha lasciato un segno nell’arte

Nella sua breve ma straordinaria vita, Bowery (1961-1994) ha tracciato un percorso davvero unico. Ha reinventato abiti e trucco come forme di scultura e pittura, ha testato i limiti del decoro e ha creato una nuova forma di performance art per esplorare il corpo come strumento mutaforma con il potere di sfidare le norme di estetica, sessualità e genere. Per la prima volta, la Tate Modern fino al 2 settembre 2025 riunisce i costumi stravaganti e abbaglianti di Bowery insieme a pittura, fotografia e video per esplorare come ha cambiato per sempre l’arte, la moda e la cultura popolare. Ripercorrendo il viaggio di un giovane ragazzo del tranquillo sobborgo di Sunshine a Melbourne, in Australia, che è diventato una figura culturale riconosciuta a livello mondiale.

Arrivato a Londra dall’Australia nel 1980

In quel momento Bowery voleva creare una forma di espressione artistica che resistesse alle norme della cultura dominante. La mostra esplora come ciò si è svolto all’interno della scena alternativa dei club della città, catturata da fotografi del calibro di David Swindells, Derek Ridgers e Alex Gerry. Emergendo insieme a una rete di personaggi noti come Trojan, Scarlett Cannon, Boy George e la principessa Julia, Bowery ha consolidato la sua reputazione internazionale con il lancio della sua serata in club chiamata Taboo nel 1985, uno spazio liberatorio che offriva a Bowery e ai suoi amici la libertà di esplorare la propria identità e trasformarsi. Famosamente chiedendo “Quanti significati ha OK?!” Bowery prosperava nell’apparire eccezionale e si distingueva dalla massa attraverso il suo stile audace e distintivo. Oltre 20 dei costumi intricati da lui disegnati e realizzati a mano, molti dei quali con la collaboratrice Nicola Rainbird, che in seguito divenne sua moglie, e il corsettiere Mr Pearl, sono riuniti per la prima volta alla Tate Modern. Le fotografie di Fergus Greer illustrano come Bowery abbia dato vita a questi “Look” in modi animati, mentre i film di John Maybury e Baillie Walsh rivelano la natura collaborativa dell’epoca. Un’installazione musicale e video del regista e DJ Jeffrey Hinton, realizzata appositamente per la mostra, trasmette sia la baldoria onirica che le provocazioni dell’era Taboo, trasportando il pubblico in una vivace comunità underground.

Disegnò i costumi per le performance di Michael Clark

Con l’energia e la fantasticheria di Taboo che ancora risuonavano in lontananza, Bowery piroettò fuori dal nightclub e sui palchi del mondo della danza e dell’arte. Nel 1984, fu invitato a disegnare i costumi per le performance di Michael Clark, dando inizio a una collaborazione che sarebbe durata quasi un decennio. Il suo lavoro con Clark è rappresentato nella mostra attraverso estratti dal documentario quasi romanzato di Charles Atlas Hail the New Puritan del 1986 e dal film Because We Must del 1989. L’esibizionismo di Bowery venne alla ribalta nel 1988, quando posò dietro uno specchio bidirezionale in una galleria commerciale per cinque giorni. La performance, come registrata da Cerith Wyn Evans, metteva in scena non solo il suo corpo, ma l’atto stesso di guardare. Mostrando come Bowery trasformasse la sterilità della galleria in uno spazio sociale, What’s Your Reaction to the Show? del regista Dick Jewell mostra come Bowery trasformasse la sterilità della galleria in uno spazio sociale. Il 1988 rivela le sincere opinioni di amici e passanti che hanno assistito a questa ambiziosa impresa.

La sua amicizia con Lucian Freud

Fu la stretta amicizia di Bowery con Lucian Freud a segnare una svolta nel suo rapporto con il mondo dell’arte contemporanea alla fine degli anni ’80. Molti dei dipinti di Bowery realizzati da Freud sono esposti alla Tate Modern, a dimostrazione di come il rinomato artista abbia presentato una nuova visione di questo stravagante performer. Spinto dall’intimità di posare per Freud, Bowery iniziò sempre più a usare il suo corpo come materia prima, affermando in particolare che “la carne è il tessuto più favoloso”. Ritratti di fotografi tra cui Nick Knight e filmati di Charles Atlas esploreranno come Bowery abbia creato una forma di surrealismo contemporaneo, reimmaginando se stesso come una creatura aliena. Ciò si estese alle sue famigerate performance di “nascita”, in cui Bowery legò Nicola Rainbird al suo petto e la “partori” sul palco, dimostrando quanto spingesse i limiti della forma umana mentre reimmaginava idee su genere e cultura drag.

Bowery nella musica con la sua band Minty

Unendo il suo amore per la performance, il valore dello shock e l’umorismo, gli ha permesso di raggiungere la piena espressione delle sue idee creative, mostrando il suo desiderio costante di sperimentare, correre rischi e creare uno spazio per le domande. L’ultima esibizione di Bowery al Freedom Café di Londra nel novembre 1994 fu frequentata da un giovane Lee “Alexander” McQueen e Lucian Freud, dimostrando quanto fosse diventata di vasta portata la sua influenza sul mondo dell’arte e della moda.

Immagine di copertina (particolare): Fergus Greer, Leigh Bowery Session I Look 2 1988 © Fergus Greer

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