Borse in surplace in attesa delle decisioni della Fed e dell’annuncio sui dati del Pil Usa nel primo trimestre (previsto +1%) che precederanno la conferenza stampa di Janet Yellen. Il New York Times, intanto, rivela che la banca centrale aveva già deciso un aumento dei tassi tra giugno e ottobre, ma la frenata dell’economia ha convinto la Fed a rinviare l’operazione.
In attesa degli annunci da Washington rallenta la corsa dei listini asiatici (-0,6% l’indice Asia Pacific). Anche le borse cinesi si concedono una pausa: Shanghai -0,8%, Hong Kong -0,5%. Il clima resta però positivo: si è diffusa la notizia che la People Bank of China, per stimolare la ripresa dell’economia, si appresti a varare un Qe stile Bce, che preveda l’acquisto di obbligazioni ed altri assets societari. Chiusa per festività Tokyo, in attesa del vertice della banca entrale di giovedì: la Boj dovrebbe confermare la politica di robusti aiuti all’economia.
TRACOLLA TWITTER (-24%). SOLO IL 25% CREDE AD UN AUMEENTO DEI TASSI
Wall Street ha assorbito senza evidenti trauma il dato, a sorpresa negativo, sulla fiducia dei consumatori: Dow Jones + 0,4%, S&P +0,28%. Solo il Nasdaq è sceso dello 0,1%. Sul listino tecnologico pesa la batosta di Twitter (-24%) dopo i conti trimestrali che confermato il rallentamento del tasso di crescita degli utenti del social network.
Nonostante i risultati eccellenti Apple ha accusato in chiusura una perdita dell’1,6%. A sostenere il Dow ci ha pensato invece Ibm +1,9%, che ha annunciato un forte aumento (+18%) del dividendo trimestrale. Solo un analista su quattro prevede ormai l’aumento dei tassi prima della fine dell’anno.
EURO ALLA RISCOSSA, BORSE UE IN RIBASSO
Ieri è stata una giornata di ribassi per i listini del Vecchio Continente. A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un calo dell’1,15% a 23.532 punti. Più pesanti le perdite di Francoforte (-1,89%) e di Parigi (-1,81%). Londra arretra dell’1,03%. Più stabile Madrid (-0,28%). Oltre all’influenza della crisi greca il ribasso è dovuto alla ripresa dell’euro, risalito a 1,10 nei confronti del dollaro.
TASSO ZERO PER I BOT, OGGI SI REPLICA CON I BTP
La notizia più significativa della giornata viene dal mercato del debito: il Tesoro italiano ha collocato 6,5 miliardi di Bot a 6 mesi a tasso zero. Nel corso dell’asta è stato toccato un picco minimo a -0,11%. Nel novembre 2011, sulla stessa durata, il ministero aveva dovuto pagare un tasso di interesse del 6,504%. A dicembre 2014, nell’ultima asta prima dell’annuncio ufficiale del Qe (avvenuto il 22 gennaio), i Bot a 6 mesi venivano collocati ancora ad un rendimento vicino allo 0,3%.
In questa cornice si tiene oggi l’asta per i titoli a medio-lungo termine:4 miliardi del nuovo Btp 5 anni, da 1,5 e i 2 miliardi del Btp 10 e 1,75-2,25 miliardi di Ccteu. Si prevedono tassi poco mossi o in lieve rialzo: ieri sul grey market il BTp a 5 anni ha scambiato intorno allo 0,62%: un livello più alto di una manciata di punti base rispetto all’asta di marzo (0,55%).
Il BTp decennale, invece, è rimasto inchiodato intorno all’1,34%: il livello di oggi sul mercato secondario e’ lo stesso dell’asta della fine dello scorso mese. Poche sorprese dovrebbero arrivare dalla domanda, attesa come sempre negli ultimi mesi, su livelli sostenuti.
TSIPRAS CHIEDE UN REFERENDUM. L’EUROPA: NON C’E’ TEMPO
Gli investitori continuano intanto a monitorare la situazione di Atene. “Senza ulteriori aiuti la Grecia non ce la farà, questa è la realtà”, ha affermato il presidente dell’Eurogruppo Jeroem Dijsselbloem, durante un’intervista televisiva. Il politico olandese ha giudicato con favore il rimpasto della squadra che negozierà con i creditori (dopo il commissariamento del ministro Varoufakis) ma ha messo in guardia contro il rischio del referendum che Alexis Tsipras potrebbe indire per chiedere l’avallo popolare ad un cambio di rotta rispetto al programma elettorale: non c’è tempo, ammonisce il capodelegazione Ue. E mancano i soldi.
Il mercato però scommette su un epilogo positivo. Ieri c’è stato il quinto rialzo consecutivo per Piraeus Bank (+3%). In cinque sedute il titolo ha raddoppiato la quotazione, mentre la Borsa di Atene si muove poco sopra la parità.
AVANZA SOLO IL GESTITO, MALE LE ASSICURAZIONI
Ieri è stata una giornata di forti ribassi ieri in Piazza Affari un po’ per tutti i settori. Ha fatto eccezione il risparmio gestito sull’onda dei buoni risultati dei fondi (51,8 miliardi da inizio anno). A marzo la raccolta netta ha toccato 22,7 miliardi di euro, con un ulteriore miglioramento rispetto ai 20 miliardi segnati a febbraio che a loro volta raddoppiavano il saldo di gennaio (+9,1 miliardi).
Avanzano Mediolanum (+2,5%), Azimut (+0,7%) e Anima (+3,9%). Sempre sotto pressione invece il comparto assicurativo (Stoxx europeo -2,2%): la francese Axa segna un ribasso del 3,6%. Generali scende dell’1,8%, UnipolSai -1,6%. In calo anche le banche. Intesa perde il 2,1% a 3,09 euro: gli analisti di Deustche Bank hanno tagliato il giudizio sul titolo a Hold da Buy. MontePaschi -1%, Unicredit -0,7%. Più pesanti i ribassi di Ubi (-3,2%) e Popolare dell’Emilia (-2,6%).
IN ATTESA DI ENI, PER SARAS -4,5% S’ALLONTANA LA CARTA RUSSA
Riflettori accesi oggi sui conti trimestrali di Eni. Ieri invariata. Nel pomeriggio si terrà la conference call con gli analisti. Il settore ha registrato ieri i buoni risultati di Total (+1%), che ha annunciato risultati migliori delle attese grazie al recupero della profittabilità nella raffinazione.
Denaro intanto su Saipem (+0,25%) premiata da un upgrade (a hold da sell con prezzo obiettivo che sale a 12,9 euro da 8 euro) d parte di Société Générale. Anche Banca Akros, Ubs, Exane Bnp Paribas, Kepler Cheuvreux ed Equita Sim hanno alzato i Target price dopo i conti superiori alle attese
Al contrario, giornata nera per Saras (-4,55%). Partito in forte rialzo (massimo a 1,91 euro), il titolo ha invertito la tendenza facendo segnare un minimo a 1,6710 euro. E’ l’effetto delle comunicazioni in assemblea: il direttore generale Dario Scaffardi ha riferito che la società ha deciso, d’accordo con Rosneft, di accantonare il progetto di joint venture nel trading.
Intanto l’ad Massimo Moratti ha spiegato che “in questo momento con Rosneft c’è un equilibrio che funziona. La struttura è stabile. Non mi risulta che loro vogliano aumentare la quota”. Attualmente i russi sono al 21%. I due fratelli Marco e Massimo Moratti hanno complessivamente il 50,1%. Malgrado la discesa di ieri, il titolo conserva un guadagno del 115% da inizio 2015.
FRENATA DI FCA. BENE PRYSMIAN
Le perdite più consistenti hanno investito il comparto industriale. Battuta d’arresto per Fiat Chrysler (ieri -3%), in attesa dei conti trimestrali. Giù anche Cnh Industrial (-2,6%). Giornata difficile per Finmeccanica (-2,3%) e StM (-3,7%). In controtendenza Buzzi, in rialzo dell’1%: Morgan Stanley ha aumentato il target price da 14,5 a 16,5 euro.
Prysmian +1,2%: Equita Sim ha aumentato di 50 punti base il peso dell’azione nel proprio portafoglio principale. Il titolo trae beneficio anche dai buoni risultati della concorrente francese Nexans, che alla Borsa di Parigi guadagna il 12%.
MEDIASET ANCORA SU’. VOLANO GLI IMMOBILIARI
Ancora in positivo Mediaset, che dopo il +8,23% di lunedì ha segnato +0,56% sotto la spinta di un eventuale deal con Vivendi. Oggi ci sarà l’assemblea della società di casa Fininvest. Bene gli editoriali: Rcs +2,81%, L’Espresso +1,67%. Cairo Communication +0,86%.
Da segnalare il balzo di Salini Impregilo (+2,8%). Equita Sim promuove l’accordo annunciato ieri per un progetto idrico in Papua Nuova Guinea. Boom, infine, dei titoli del comparto immobiliare: Aedes +28,6%, Gabetti +10,7%, Prelios +10%, Risanamento +5,2%.