Allacciate le cinture: si sale. Dai verbali dell’ultima riunione della Fed emerge che si sono ormai accumulate le condizioni per un primo rialzo dei tassi nel 2018. E così, subito dopo la pubblicazione dei verbali, il rendimento del T-bond a 10 anni è salito a 2,957% ai massimi da quattro anni. Contrastata Wall Street. Il Dow Jones, arrivato a guadagnare fino a 303 punti a metà seduta, ha chiuso perdendone 166, ovvero lo 0,67%. Sotto anche l’S&P 500 (-0,55%), Nasdaq +0,22%. A spingere per un rialzo dei rendimenti contribuisce la necessità del Tesoro Usa di rifinanziare nel corso dell’anno il 28% del debito Usa: circa 3 mila miliardi di dollari in Buoni del Tesoro. “Le misure espansive prese dall’amministrazione – si legge in una nota di M&G – dovranno essere coperte da emissioni a breve, con ulteriore pressione sul livello dei rendimenti”.
IN CALO IL PETROLIO. IN ASIA SALE SOLO LA CINA
Dando per scontato un primo aumento a marzo, i mercati si interrogano sulle mosse future della Fed. Dalle minute emerge che una parte del board ritiene che siano sufficienti due aumenti nel 2018, altri ne chiedono quattro. I mercati cercheranno lumi nelle parole dei governatori che si esprimeranno in questi giorni (Kashkari, Quarles, Bostic, Kaplan oggi, seguiti da Dudley e Williams domani) in attesa del primo intervento pubblico del nuovo presidente Jerome Powell, che si presenterà alla Camera mercoledì prossimo.
Immediati i riflessi sui mercati. Sale il dollaro, trattato stamane a 1,227 rispetto all’euro. Il petrolio Brent, penalizzato dalla forza della valuta usa, è in calo dello 0,7% a 64,9 dollari il barile. Deboli i petroliferi a Milano: Tenaris -1,13% (oggi il cda sui conti), Saipem -1,47%.
Le Borse dell’Asia si limitano a reagire alla chiusura in calo di Wall Street: Tokyo -1%, Hong Kong -1%, Seoul -0,8% e Mumbai -0,4%. Fanno eccezione i listini cinesi, tornati al lavoro dopo la settimana di vacanza per il capodanno. L’indice Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sale dell’1,9%.
DEBOLE MILANO, RALLENTA L’ECONOMIA TEDESCA
I dati in arrivo nel pomeriggio dall’economia americana hanno rianimato le Borse europee e compensato in parte il rallentamento, modesto, della locomotiva tedesca e la tensione al rialzo sui tassi. Milano ha chiuso comunque in pallido rosso una seduta contrastata: indice Ftse Mib -0,09% a quota 22.653 punti dopo aver toccato un massimo a quota 22.698 punti e un minimo di 22.445. Hanno fatto peggio Francoforte, con il Dax che ha ceduto lo 0,14%, e Madrid (-0,81%). Incassano moderati guadagni Londra (+0,48%) e Parigi (+0,23%).
Tra i dati macroeconomici di giornata, gli indici Pmi manifatturiero a febbraio non danno segnali incoraggianti al mercato. In Germania l’indice composito si attesta a 57,4 punti (da 59 di gennaio), sotto le stime degli analisti che si attendevano 58,5. Per quanto riguarda la Zona Europa il dato manifatturiero cala a 58,5 punti da 59,6 e delude le aspettative (che indicavano 59,2). L’indice composito dei servizi si attesta a 57,5 da 58,8 contro una stima di 58,5. Infine l’indice dei direttori del settore servizi cala da 58 a 56,7.
IN ARRIVO 6 MILIARDI DI NUOVI BOT
Stabili i Btp, con il rendimento del decennale al 2,05% e lo spread con il Bund a 132.10 punti base, +0,15%, nonostante l’approssimarsi delle elezioni e le prossime aste del Tesoro. Venerdì è prevista l’offerta tra 3 e 4 miliardi complessivi, tra il Ctz ottobre 2019 e due Btpei a 5 e 10 anni. Lunedì prossimo 26 febbraio il ministero dell‘Economia metterà a disposizione degli investitori 6 miliardi di euro di Bot a 6 mesi, a fronte di titoli in scadenza di pari ammontare.
Domani verranno comunicati importi e tipologie dei titoli a medio-lungo offerti il 27 febbraio, nell’ultima asta prima delle elezioni. Intesa Sanpaolo prevede il lancio di un nuovo Btp 5 anni accanto alla riapertura del decennale febbraio 2028 e del Ccteu 2025, per un importo complessivo di 9 miliardi.
Tengono bene i titoli della periferia. In chiusura lo spread Spagna -Germania scambiava a 80 punti (contro 81 della vigilia), in forte calo la forbice tra Portogallo e Bund scesa a 112 pb (da 118). Lo spread Italia-Spagna chiude a quota 55, dopo un picco a 56.
SFUMA LA PACE VIVENDI-MEDIASET. DOMANI CDA TELECOM
Giornata di grazia per i titoli del lusso sostenuti dalle sfilate milanesi. Il titolo più brillante è stato Salvatore Ferragamo +2,61%. Nel comparto ha ben figurato anche Luxottica +1,35%, Segnano il passo Moncler +0,07% e Ynap -0,05%.
Sotto tensione Telecom Italia: +0,22% a 0,72 euro. Per Mediobanca il titolo è da comprare con un obiettivo a 1,30 euro. Il target fondamentale medio del consenso pubblicato da Bloomberg è fissato a 1,03 euro.
Ma il titolo deve far fronte a non pochi ostacoli. L’antitrust ha ampliato iri l’istruttoria contro le possibili condotte anticoncorrenziali nel mercato della banda larga a danno di Open Fiber. Domani, infine, si terrà il consiglio dedicato alla cessione di Persidera.
In calo Mediaset (-0,28%). È saltata l’ipotesi di accordo con Vivendi. Le parti si rivedranno in Tribunale l prossima settimana.
ANCORA IN CALO CREVAL, AI MINIMI STORICI
Banche e Assicurazioni europee hanno riconquistato il segno più, dopo un avvio debole, gli indici Eurostoxx di categoria salgono di circa mezzo punto (+0,19% l’indice italiano) in scia alla prospettiva di un costo del denaro più alto nei prossimi mesi.
Tra le banche chiude in rosso Unicredit (-0,2%). Intesa Sanpaolo +0,2% Banco Bpm +1,55%, Ubi +0,68% e Bper +0,29%. In terreno negativo Mps (-2%). Ottavo ribasso consecutivo per Credito Valtellinese, la cui quotazione è su nuovi minimi storici: il diritto d’opzione crolla in ribasso del 35% a 1,73 euro.
Tra gli altri finanziari UnipolSai ha chiuso in ribasso dello 0,99% dopo il roadshow a Londra finalizzato al lancio di un bond subordinato Tier2, di cui son stati confermati la durata decennale, l‘importo di 500 milioni di euro e la struttura “bullet”.
Giù anche Azimut (-0,3%). Akros ha confermato il giudizio accumulate con target price di 22 euro sottolineando che l’appeal sul titolo è dato dall’elevato rendimento per il dividendo 2017 proposto di 2 euro.
ATLANTIA RILANCIA L’OFFERTA SU ABERTIS
Ancora deboli le Utility, in coda oggi con un -1% e in coda da inizio anno con un pesante (-9%). Male Atlantia (-1,48%). L’assemblea dei soci ha dato il proprio disco verde all’estensione del termine per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’Offerta su Abertis dal 30 aprile al 30 novembre 2018.
BENE STM E CAMPARI, RECORDATI MAGLIA NERA
Tra gli industriali la maglia rosa spetta a Stm (+1,62%) sull’onda della nuova offerta di Qualcomm per l’olandese Nxp. Secondo Equita Sim quest’operazione è condotta a valori superiori a quelli a cui scambia il gruppo italofrancese.
In fondo al paniere invece Recordati (-1,60%) comunque in recupero dai minimi della mattina (-4%). Da inizio anno -20%, una delle peggiori performance del FtseMib. Da segnalare ancora Campari (+0,56%). In attesa dei conti del 27 febbraio, è stata giudicata da Berenberg come il miglior titolo del settore alcolici.
IL FONDO BLUE SKY CORTEGGIA FILA
Fila + 3,39%. Sono in vista movimenti nella compagine di controllo che fa capo alla famiglia Candela. Il fondo Blue Skye ha messo sul piatto un’offerta di 150 milioni di euro per arrivare a detenere il 20% delle azioni della società. Pochi giorni fa Exane ha annunciato di aver avviato la copertura del titolo con un giudizio di acquisto Outperform e un target price di 23 euro. Secondo gli analisti francesi, il titolo tratta a sconto rispetto ai concorrenti sul multiplo Ev/Ebit 2018-2019.
Male Banca Farmafactoring, scesa del 4,3%, a 5,90 euro, dopo il collocamento del 10,1% capitale da parte di BFF lux a 5,75 euro.