Automobilisti e fumatori tirano un sospiro di sollievo ma gli amanti del gioco d’azzardo si preparano ad aprire il portafoglio.
Domani il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, invitato dal segretario Matteo Renzi, interverrà alla Direzione del Pd per spiegare la linea di politica economica del Governo Gentiloni, ma già si delinea un punto di incontro tra le richieste della Ue, che chiede all’Italia una manovra correttiva dei conti pubblici da 3,4 miliardi di euro, e le sollecitazioni del Pd che non vuole stangate fiscali.
L’idea del Governo è di non toccare se non marginalmente le accise su benzina e tabacchi, come inizialmente sembrava voler fare, e di rastrellare invece le risorse necessarie colpendo il gioco d’azzardo. Padoan si sta orientando ad introdurre una tassa secca sui 94 mila punti di vendita dei giochi, distribuiti tra 69 mila bar e tabaccherie e 29.600 sale giochi.
La tassa unica sulle sale giochi, nelle intenzioni del Governo, sarebbe anche un colpo di freno al gioco d’azzardo che anche in Italia è cresciuto a dismisura e che è raddoppiato in dieci anni, arrivando a raccogliere 96 miliardi di euro.
Oltre alla tassa sui giochi, il Governo conta di far quadrare i conti intensificando la lotta all’evasione fiscale che l’anno scorso ha prodotto un gettito record e di ricevere un maggior gettito tributario da una crescita economica meno anemica.