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Tasse sulle imprese e Iva, l’Italia non è messa così male: ecco la classifica europea

Il non aumento dell’Iva e l’abbassamento delle tasse per le imprese e sul lavoro sono alcuni dei temi centrali del programma del nuovo governo Letta. Ma davvero l’Italia è messa così male rispetto agli altri Paesi europei?

In Europa, dal 2000 al 2013, secondo i dati pubblicati lunedì dalla stessa Commissione Ue, si è avuto un generale calo delle imposte per le imprese, a discapito di un aumento della tassa sui consumi, l’Iva. Quest’anno l’Iva media dell’eurozona è intorno al 20,4%: in Francia e Germania è ancora sotto al 20%, in Italia è al 22% ma ci sono Paesi che fanno peggio come la Grecia (23%), il Regno Unito (25%) e l’Ungheria (27%).

Le tasse sulle aziende sono invece mediamente scese, nell’area euro, dal 34,4% del 2000 all’attuale 26,5%, mentre il carico fiscale complessivo dell’Europa a 27 è costantemente cresciuto e si attesta ora sul 38,8% del Pil, con i maggiori rialzi in Paesi come Portogallo, Romania e Francia.

La spiegazione di questa proporzione inversa la dà il responsabile della fiscality di Bruxelles, Philip Kermode: “Generalmente la riduzione delle imposte sulle società è stata compensata dall’aumento dell’Iva”, che infatti è passata dal 19,4% medio del 2008 all’attuale 21,5% nellUe a 27.

Secondo lo studio della Commissione l’Italia è a sorpresa uno dei Paesi che tassa di meno le attività imprenditoriali: il carico medio è del 27,5%, rispetto a una media dell’eurozona del 26,5%. Meglio fanno la Grecia (26%), l’Ungheria (20,8%) la Svezia (22%), o ancora fuori dall’area euro il Regno Unito (23%), mentre però la Germania è al 29,8%, anche se ha quasi dimezzato la sua pressione fiscale rispetto al 51,6% del 2000, quando era il Paese europeo dove gravavano più tasse sulle imprese.

Adesso invece questo triste primato spetta alla Francia di Hollande, che negli ultimi 13 anni ha sì ridotto le imposte alle società, ma impercettibilmente rispetto ad altri Stati del continente: da 37,8 a 36,1%. La Francia è anche il Paese che tassa di più il capitale (44,4% contro il 5,5% della Lituania), mentre quello che appesantisce di più buste paga e stipendi è il Belgio e quello con la tassa sui consumi (Iva) più elevata è la Danimarca.

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