Prima di potersi immergere completamente nelle vacanze estive, la seconda metà di luglio si presenta intensa per contribuenti e professionisti: il Fisco ha messo sul piatto un conto pesante da saldare, con oltre 100 scadenze fiscali da rispettare prima della tanto desiderata tregua di Ferragosto. Dopo l’ingorgo di pagamenti dell’inizio del mese (32 versamenti), causato dal termine di giugno caduto di domenica, i ritardatari hanno dovuto slittare al 1° luglio per il saldo e il primo acconto delle imposte.
Scadenze di luglio 2024: dal saldo dell’Iva alla Tari
Il giorno più critico per i contribuenti, come segnalato dal Sole 24 Ore, è fissato per martedì 16 luglio, con ben 62 scadenze fiscali concentrate in una sola data. Tra i principali adempimenti, i contribuenti Iva devono versare la quinta rata dell’Iva relativa al 2023, maggiorata degli interessi. In aggiunta, chi ha optato per il pagamento rateale entro il 30 giugno deve versare la seconda rata delle imposte derivanti dalle dichiarazioni annuali delle persone fisiche e delle società di persone, con l’applicazione degli interessi. Anche il saldo dell’Iva relativa al 2023 è dovuto, con relativa maggiorazione. Questi adempimenti riguardano soprattutto i contribuenti che non hanno scelto di versare in un’unica soluzione il saldo 2023 e il primo acconto 2024 di Irpef, cedolari secche, Ivie, Ivafe e addizionali. A queste scadenze si aggiungono vari versamenti da parte di enti pensionistici, enti pubblici e sostituti d’imposta.
Oltre alla tappa intermedia del 23 luglio, che consente ai contribuenti assistiti da un Caf o da un professionista abilitato di ricevere il modello 730/2024 con la liquidazione relativa dal 21 giugno al 15 luglio 2024, un’altra data importante è il 31 luglio, con 48 scadenze di pagamento. Questo giorno sarà particolarmente impegnativo per le partite Iva, chiamate a versare il saldo 2023 e il primo acconto 2024 delle imposte senza maggiorazione, grazie all’intervento del governo tramite il concordato biennale. Chi ha bisogno di più tempo può rimandare al 30 agosto, pagando una maggiorazione dello 0,4%. Per i contribuenti che scelgono il concordato, c’è tempo fino a ottobre per decidere se accettare l’accordo con il Fisco e versare l’acconto a novembre.
Inoltre, il 31 luglio rappresenta anche il termine per pagare la quinta rata della rottamazione quater, con una tolleranza massima di 5 giorni che si estende quindi ad agosto. Infine, luglio è anche il mese della scadenza della Tari in molti comuni italiani, oltre al pagamento della seconda rata dei contributi per colf e badanti.
Nonostante la complessità e l’importanza degli adempimenti fiscali, contribuenti e professionisti possono ora guardare con speranza alla pausa estiva, quando la frenesia dei pagamenti sarà solo un ricordo “salato”.