Scatta il conto alla rovescia per la fine della dichiarazione dei redditi: entro 5 anni non ci sarà più perché sarà il Fisco a presentare al cittadino l’elaborazione dei dati che andranno solo controllati. A tracciare la via è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini in un’intervista in apertura di Repubblica.
“Oggi c’è la dichiarazione precompilata”, spiega. “Ma mi piace pensare che sia soltanto un passaggio intermedio fra come eravamo e come saremo”. “Il Fisco deve ascoltare, confrontarsi.
E cambiare”. Come? “Accumulando sempre più dati ed evitando naturalmente di chiedere quelli che già abbiamo, deve venir meno il concetto stesso di dichiarazione dei redditi. Nel momento in cui il Fisco possiede tutti i dati, ti presenta l’elaborazione di quegli stessi dati e tu da controllato diventi controllore del fisco”. Cinque anni, precisa, è “l’orizzonte possibile per l’entrata a regime” di questa rivoluzione. Ruffini riconosce poi che l’Italia ha “un numero di imposte superiore alla media europea” e che è necessario “diminuire drasticamente il tempo” che serve per pagare le imposte.
“Il termine ‘Fisco amico’ non mi piace”, confessa, “gli amici si scelgono. Il Fisco può essere al massimo un parente”.
“Dobbiamo cambiare visione: l’interlocutore di Agenzia non dovrà essere un codice fiscale, ma il cittadino. Con la C maiuscola”.
Ruffini dice di essere contrario ai condoni e sottolinea che la rottamazione delle cartelle “non è tecnicamente un condono”. “Credo che dare ai cittadini la possibilità di mettersi in regola senza un salasso di sanzioni e interessi non sia sbagliato”.
Il direttore aggiunge che “non è verosimile” che appena l’1% degli italiani denunci più di 200 mila euro e auspica che in un sistema “che rende tutto più semplice” aumenti “il dato della compliance spontanea rispetto al recupero di evasione”.
Nei piani dell’Agenzia c’è anche una campagna pubblicitaria “in cantiere per il 2018”: “Il Fisco dev’essere compreso, nella sua utilità al servizio di tutti”. “Le tasse sono il prezzo che paghiamo per vivere in questa società”. I colossi del web e il fisco? Per Ruffini “ai tavoli internazionali il ministro Padoan ha posto fortemente questo problema”.
“C’è un’assunzione di responsabilità verso le generazioni future. Perché l’economia digitale rappresenta l’economia del futuro e se non si pone ora il problema, prima o poi non avremo più niente da tassare”.