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Tap: il gasdotto bloccato in Puglia dagli ulivi

Duecentotrentuno ulivi stanno bloccando i lavori per il Tap, il gasdotto che attraverserà sei paesi da Mar Caspio al Salento. E se in Grecia e Albania le ruspe sono già partite, in Puglia bisogna ancora attendere il nulla osta ai lavori preliminari, che consistono proprio nello spostamento degli ulivi stessi: 231 in una prima fase, 1.300 successivamente, lungo il litorale di San Foca.

C’è un’altra difficoltà: gli ulivi possono essere spostati solo tra novembre e fine aprile. Tra maggio e fine ottobre, infatti, gli ulivi potrebbero non sopravvivere al rimpianto. Bisognerà, quindi, attendere almeno l’inizio del prossimo novembre per effettuare questo spostamento.

Il Governo spinge per accelerare i tempi e, a più di tre mesi dalla scadenza di fine aprile, preme sulla Regione Puglia e sul Governatore Emiliano mentre la prescrizione A44, che fa riferimento al ripristino ambientale, blocca ancora i lavori preliminari. Rimangono ancora tre ostacoli, prima di partire: il no del Comune di Melendugno, le osservazioni dei Vigili del Fuoco e il divieto di movimentazione degli ulivi nelle zone della Xylella. E intanto, il ritardo pugliese si accumula, con danno per tutti gli italiani.

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