X

Tampone, sierologico o test rapido: guida al rientro in sicurezza

Imagoeconomica

Tampone, test sierologico e test rapido. Il rientro dalle vacanze per molti è già avvenuto, per altri invece questi sono gli ultimi giorni di riposo prima del ritorno. Sono sempre di più i cittadini che al rientro in città decidono di effettuare dei controlli per essere sicuri di non aver contratto la Covid-19. In alcuni casi, non è nemmeno una scelta, dato che per chi fa ingresso in Italia da determinati Paesi il tampone è obbligatorio, mentre per chi torna dalla Sardegna in alcune Regioni il test è consigliato.

Ma quale esame è meglio fare? Quando è obbligatorio e da dove? Cerchiamo di capire come districarsi al rientro dalle vacanze.

TAMPONE OBBLIGATORIO 

Il tampone è obbligatorio per chi torna da quattro Paesi: Croazia, Grecia, Malta e Spagna. I cittadini che rientrano in Italia hanno la possibilità di seguire due strade:

  • effettuare un tampone nelle 72 ore antecedenti all’ingresso in Italia e presentare un certificato che attesti la propria negatività alle autorità italiane;
  • effettuare un tampone nelle 48 ore successive al rientro. In questo caso, occorre rimanere in isolamento fiduciario presso la propria abitazione fino all’esito del test.

Regole diverse per chi torna da Bulgaria e Romania: è previsto l’obbligo di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario per due settimane. 

COSA FARE DOPO UN SOGGIORNO IN SARDEGNA

Per chi invece torna dalla Sardegna, a fronte dei numerosi focolai emersi negli ultimi giorni, molte regioni “consigliano” di effettuare dei test, anche se ad oggi non sono ancora state stabilite delle regole Comuni. La Regione Lazio, per esempio, ha predisposto 20 drive-in a Roma, dando la possibilità di effettuare test rapidi negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e al porto di Civitavecchia. Stessa situazione anche negli aeroporti lombardi di Malpensa e Milano Linate.

TAMPONE, SIEROLOGICO E TEST RAPIDO

Per essere certi di non avere il coronavirus, il test più sicuro da effettuare è il tampone che individua l’Rna del virus attraverso le secrezioni respiratorie. Si effettua inserendo un bastoncino (simile a un cotton-fioc) nella gola e nel naso. Il risultato si ottiene in 24-48 ore. 

Altra opzione disponibile è il test sierologico che si effettua prelevando dal dito una goccia di sangue o attraverso un prelievo. Con questo tipo di esame si riesce ad individuare se se siamo stati in contatto con il virus e se abbiamo sviluppato gli anticorpi, anche in assenza di sintomi.

Da sottolineare che, come spiega il ministero della Salute: “Il tampone nasofaringeo è un esame che serve per ricercare il virus e quindi per diagnosticare l’infezione in atto. Il test sierologico permette, invece, di individuare la presenza di anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus e non è dirimente per la diagnosi di infezione in atto, in quanto l’assenza di anticorpi non esclude la possibilità di un’infezione in fase precoce, con relativo rischio che un individuo, pur essendo risultato negativo al test sierologico, risulti contagioso”.

Ultimamente si stanno diffondendo anche i test rapidi antigenici (la risposta arriva in circa 30 minuti) che individuano la presenza degli antigeni del virus nelle secrezioni respiratorie. Sono, per intenderci, quelli effettuati nei maggiori aeroporti del Paese. Il responso arriva in tempi brevi, non servono macchinari di laboratorio e il loro costo è inferiore rispetto a quello dei precedenti.

Related Post
Categories: News