Che fare quando si dispone di 700 milioni liquidi in cassa? Giovanni Tamburi ha già dato una risposta in un convegno di inizio maggio: “Nei prossimi mesi – aveva detto il 6 maggio intervenendo a Class tv – guarderemo con molto più interesse alle acquisizioni delle nostre partecipate e quindi all’opportunità di mettere soldi nelle nostre venti e più partecipate per rafforzarle ulteriormente”. Esaurita la fase uno, condizionata dal lockdown, l’obiettivo si sarebbe spostato su nuovi fronti. “A partire dall’autunno e dall’inverno guarderemo anche a opportunità all’esterno del nostro portafoglio“, aveva anticipato prenotando la presenza di Tip negli inevitabili processi di consolidamento che potrebbero coinvolgere diversi settori dell’economia italiana, come come il ramo turistico/alberghiero. Andrà proprio così? Probabilmente sì, visto che, per dirla con Shakespeare, il finanziere romano sta dimostrando di esser uomo d’onore, rispettando una precisa tabella di marcia.
- Martedì si è conclusa con l’esercizio del 97% abbondante l’ultima finestra prevista per i warrant 2015/20 che hanno dato il diritto a sottoscrivere 12.376.567 azioni ordinarie Tamburi Investment Partners di nuova emissione (nel rapporto di 1 azione ordinaria TIP ogni Warrant esercitato) al prezzo di 5,41 euro. Al termine dell’operazione, cui ha partecipato lo stesso Gianni Tamburi sottoscrivendo 455.530 Warrant, il capitale di Tip è cresciuto di 66.957.227,47 euro.
- E così la potenza di fuoco della banca d’affari del quarto capitalismo, come è ormai definita la boutique del finanziere, cresce di altri 67 milioni di euro che vanno ad aggiungersi a quanto raccolto dal bond senior (300 milioni) emesso a dicembre, alle azioni proprie in cassa (valore 84 milioni dopo l’ultimo buy back tra l’6 ed il 12 giugno) ed alle risorse già accumulate da Asset Italia, la creatura che raccoglie la squadra delle famiglie alleate.
- In tutto fa 700 milioni circa, una non trascurabile potenza di fuoco da mettere al servizio delle strategie di Tamburi che, senza fretta od imprudenze, è in caccia di aziende da sostenere e valorizzare secondo una formula collaudato: un management e/o una proprietà forte; un modello di business sostenibile; prospettive di sviluppo con un’adeguata esposizione ai mercati internazionali.
- In questi mesi, come promesso, Tip si è dedicata soprattutto alla manutenzione delle partecipate, tutte più o meno investite dalla tempesta. E’ il caso di Oviesse, che ha fatto ricorso al prestito Sace, una modalità simil-Fiat. La finanziaria ha anche accresciuto la quota in Sesa, favorendo così l’acquisto di Service Technology che opera nel settore Green IT. Attiva sul mercato dei capitali anche Elica, che stamane ha annunciato la firma di un contratto di finanziamento per cento milioni di euro.
Una marcia prudente che non ha eccitato Piazza Affari: negli ultimi dodici mesi il titolo registra un modesto calo pari a -1,4%. Ma, d’altro canto,Tip ha così recuperato buona parte dei ribassi del 2020, oggi limitati al 16%. In attesa di fare lo shopping.