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Tamberi e Jacobs, ansia e delusione: niente podio per Marcell nei 100m, Gimbo colpito dai calcoli renali

@ItaliaTeam_it

Questione di millesimi. Marcell Jacobs abdica con onore. In una delle finali più spettacolari dei 100 metri, il campione olimpico di Tokyo 2020 chiude quinto con un eccellente tempo di 9,85, che però non basta per salire sul podio. Vince il favorito e campione mondiale Noah Lyles con 9,79, battendo per soli 5 millesimi il giamaicano Kishane Thompson con lo stesso tempo. Ma tutti gli atleti sono lì, vicinissimi e sotto i 10 secondi.

Jacobs: “Ho dato tutto, credevo nella medaglia”

“Non posso essere troppo contento, avevo preso un tempo di reazione molto buono, poi c’è stata una fase dove dovevo continuare a spingere e non sono riuscito. Credevo nella medaglia, ma non ho rimpianti perché ho dato tutto. Gli altri andavano fortissimo. Mi dispiace perché volevo festeggiare con tutti gli italiani un altro oro, ma la carriera di Jacobs non finisce qui,” ha detto Jacobs che ha poi rassicurato gli italiani sulle sue condizioni fisiche, spiegando che il suo zoppicare dopo la gara era dovuto solo a un crampo.

Jacobs ha affrontato una stagione difficile, con prestazioni cronometriche che raramente hanno infranto la barriera dei 10 secondi. Nonostante ciò, il velocista italiano ha sempre mantenuto fiducia nella sua preparazione, programmata meticolosamente per raggiungere il picco di forma proprio durante le Olimpiadi di Parigi.

A Parigi, la prova di Marcell è stata una progressione costante. Dopo un inizio timido nelle qualificazioni, ha mostrato i suoi lampi di classe tra semifinale e finale. Il suo tempo di 9,85, il terzo migliore di sempre per lui, in altre circostanze gli avrebbe permesso di salire sul podio.

Ora l’appuntamento è con la staffetta, dove c’è una medaglia d’oro da difendere. Jacobs cercherà di rifarsi in questa competizione.

100m: una gara spettacolare

La finale dei 100 metri è stata incredibilmente serrata, con tutti gli atleti che hanno corso sotto i 10 secondi. È stata una gara spettacolare. Dal primo posto con 9,79 fino all’ottavo con 9,91, la differenza è stata minima. Il giamaicano Kishane Thompson è partito velocissimo, prendendo subito la testa della gara. Tuttavia, Noah Lyles ha mostrato la sua straordinaria capacità di rimonta, superando Thompson negli ultimi metri e vincendo con un tempo di 9,79. Fred Kerley, altro favorito statunitense, ha conquistato il bronzo con 9,81, mentre il sudafricano Akani Simbine ha mancato il podio per un soffio, arrivando quarto con 9,82. Jacobs è quinto con 9,85 seguito dal botswano Letsile Tebogo con 9,86, lo statunitense Kenny Bednarek con 9,88 e il giamaicano Oblique Seville con 9,91.

Calcoli renali per Tamberi, Olimpiadi a rischio

Sembrano davvero stregate le Olimpiadi di Parigi per Gianmarco Tamberi. Dopo aver perso la fede matrimoniale nella Senna durante la cerimonia d’apertura, ecco un problema ancora più grave: a sole 24 ore dal ritorno a Parigi, “Gimbo” ha sviluppato una febbre di 38,8°C a causa di un probabile calcolo renale, costringendolo a rinviare la partenza. Un problema che mette a serio rischio la sua partecipazione alle Olimpiadi.

La notizia shock è arrivata nel pomeriggio tramite il profilo Instagram di Tamberi: “Incredibile… Non può essere vero. Ieri, due ore dopo aver scritto ‘me lo merito’ sui social, ho avvertito una fitta lancinante al fianco. Sono andato al pronto soccorso, ho fatto TAC, ecografia, analisi del sangue… Probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a tre giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto, sdraiato in un letto, impotente, con 38,8 di febbre…”

Nel suo messaggio, Gimbo esprime tutta la sua delusione: “Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno, ma sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare… Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade, di tutto. Non me lo merito davvero.”

Tuttavia, il campione olimpico non ha la minima intenzione di arrendersi. “Una sola cosa è certa: non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi, ma ancora prima lo giuro a me stesso!”

Il Team Italia è in attesa, con lo staff medico della Fidal che monitora costantemente la situazione, sperando che un po’ di riposo permetta a Tamberi di recuperare. Le qualificazioni del salto in alto sono previste per il 7 agosto, con la finale il 10 agosto. Ora tutti gli occhi sono puntati solo sul recupero del campione.

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