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Taiwan, il 40% dei lavoratori è straniero

Il ministero degli Affari economici (MOEA) di Taiwan ha annunciato l’intenzione di alzare la quota di lavoratori stranieri che un’azienda può assumere al 40% del totale dei lavoratori. Le società dovranno però garantire una maggiore sicurezza dell’impiego e una paga superiore ai lavoratori stranieri, secondo specifiche che devono ancora essere rese note dal Consiglio del lavoro (CLA). Il ministero ha specificato che i costi aggiuntivi per la sicurezza che ammontino da 3mila a 5mila dollari potranno essere detratti. La crescita della quota è un tentativo di attrarre investimenti e rilocalizzazioni da parte di società di Taiwan che si sono trasferite all’estero. Si tratta anche di un tentativo di riempire posizioni che non vogliono essere coperte dai giovani taiwanesi, poco attratti dai spesso scomodi turni di lavoro dell’industria manifatturiera. Il Governo applicherà le nuove regole prima di tutto alle occupazioni designate come 3K5, ovvero particolarmente pericolose e faticose.

L’esecutivo sta anche cercando di convincere i taiwanesi a trovare lavoro al di fuori della propria area di appartenenza. Per esempio, nelle regioni di Hsinchu and Taoyuan ci sarebbero tre posti di lavoro per candidato e il governo sta incentivando l’esodo attraendo lavoratori con stipendi maggiori e benefit vari.

http://www.chinapost.com.tw/business/asia/australia/2013/09/27/389856/MOEA-to.htm

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