La questione, tanto cara ai 5 Stelle, era stata messa in stand by per qualche mese, ma ora torna improvvisamente d’attualità: il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari è più vicino, dopo che sono state raccolte le firme necessarie per chiedere la consultazione. Secondo quanto riferiscono fonti della Fondazione Einaudi, promotrice della raccolta firme, l’obiettivo dei 65 senatori necessario a indire il referendum costituzionale sarebbe a portata di mano, se non addirittura superato. L’ufficialità arriverà oggi stesso con una conferenza stampa alla Camera, in cui verranno rese note le adesioni pervenute e comunicare le iniziative da intraprendere in vista del 12 gennaio, termine ultimo fissato dalla legge per il raggiungimento dell’obiettivo.
Questo significa, di conseguenza, che in caso di elezioni anticipate si voterebbe con il vecchio sistema, e cioè eleggendo i soliti 945 parlamentari (630 deputati e 315 senatori), e non la metà come previsto dalla legge già approvata lo scorso 8 ottobre ma comunque da sottoporre alla consultazione, oltre che eventualmente accompagnata da una conseguente riforma della legge elettorale. Tutto questo, secondo la chiave di lettura predominante, sarebbe un segnale di avvicinamento delle elezioni anticipate: se la legislatura in corso si concludesse nei prossimi mesi, nel periodo in cui saranno in corso le procedure per il referendum, si tornerà alle urne per eleggere l’attuale numero di parlamentari e probabilmente anche con l’attuale legge elettorale.