“I 14 euro di cui si è parlato non esistono, è una cifra tirata fuori da chi vuole denigrare il nostro lavoro”. Intervistato ieri sera su La 7 da Lilli Gruber, il premier Enrico Letta non ha nascosto una certa indignazione per le critiche indirizzate da più fronti alla legge di Stabilità, soprattutto per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale, secondo molti poco più che simbolico.
Il Presidente del Consiglio ha insistito sui famosi 14 euro in più che – stando ad alcuni calcoli – l’intervento dell’Esecutivo porterebbe nelle buste paga dei lavoratori dipendenti: “Questa cifra non c’è nella legge di Stabilità – ha detto –, è stata inventata per farci male. In Italia troppe energie vengono sprecate per denigrare se si usassero per mettere in luce le cose buone sarebbe meglio”.
Letta ha anche precisato che la redistribuzione dei benefici derivanti dal taglio del cuneo fiscale dovrà essere discussa con le parti sociali e decisa dalle Camere, ma probabilmente sarà indirizzata in favore delle fasce di reddito più deboli.
In ogni caso, la legge di Stabilità “porterà nelle nostre previsioni l’1% di crescita nell’anno prossimo – ha continuato il Premier –. Non è una rivoluzione, sono piccole cose”, ma dalla crisi “si esce passo dopo passo” e con il “timone fermo”, sapendo “ciò che ci si può permettere e ciò che non si può”.
Secondo Letta, fin qui non è stato sottolineato a sufficienza che “per la prima volta non vengono aumentate le tasse, ma la pressione fiscale scende”. Quanto allo sciopero di quattro ore indetto dai sindacati, il Premier ritiene che si tratti di una “risposta precipitosa”. Oggi, intanto, la legge di Stabilità inizia l’iter in Parlamento.