L’inchiesta Swissleaks ha già ottenuto diversi risultati: quello di svelare un sistema di evasione fiscale su base mondiale condotto attraverso la filiale ginevrina di Hsbc, e quello di rendere noti alcuni dei nomi degli oltre 100mila correntisti (7mila italiani) inclusi nella lista trafugata dall’ex informatico Falciani, certo, ma il risultato più rilevante, visto da qui, è la messa a nudo dell’impotenza del fisco italiano, che sembra essersi arreso di fronte ale forme più sofisticate di illegalità ed evasione.
A 5 anni dalla consegna dei 7mila nomi italiani (tra cui spiccano quelli di Flavio Briatore, Valentino Rossi e dello stilista Valentino) contenuti nella lista Falciani i dati pubblicati dai giornali sono sconfortanti: solo 190 tra i correntisti della filiale ginevrina di Hsbc hanno dovuto pagare per intero il prezzo della propria evasione, mentre la Guardia di Finanza ha condotto verifiche su poco meno della metà delle posizioni, ovvero 3.276, 1.264 delle quali sono state chiuse grazie all’adesione allo scudo fiscale Tremonti del 2009.
Per i freddi numeri, la Finanza ha accertato “redditi non dichiarati per 741 milioni di euro, Iva dovuta e non versata per 4 milioni 520mila euro”, ma ha riscosso finora solo 30 milioni, un’inezia se paragonata al miliardo e 669 milioni di euro ritornati in Italia grazie allo scudo e quindi protetti dall’intrusione del fisco.
Un colpo di spugna non solo tributario, ma anche penale. Tra i diversi problemi legati all’acquisizione delle prove e alla dispersione territoriale delle indagini, la stragrande maggioranza dei correntisti della lista Falcioni l’hanno fatta franca agli occhi della legge italiana, tra pochi rinvii a giudizio e moltissime archiviazioni per prescrizione del reato.
Le indagini sono complesse per vari motivi, spiegano gli investigatori. Sebben sia ipotizzabile l’evasione all’origine di alcuni capitali, in motli casi è già scattata la prescrizione, in altri si pone un problema di acquisizione delle prove.
Fra i Vip entrati nella lista Falciani, si difende Flavio Briatore. In un’intervista alla Stampa, in merito agli 8 conti Hsbc che gli vengono contestati, spiega che si riferivano a “piloti, diritti televisivi ed altre attività non svolte in Italia”. E aggiunge: “Evasore è chi prende i soldi in Italia e li porta fuori per mnon pagare le tasse italiane. E non è proprio il mio caso. Posso avere conti dove operano le mie società. Anche in Svizzera, con tutte le autorizzazioni. E in Inghilterra visto che là ho la mia residenza”. Briatore spiega che da quasi trent’anni non risiede in Italia.