A un mese dalle elezioni cambia il quadro delle intenzioni di voto degli italiani, mentre i risultati delle consultazioni sembrano avvicinarci di nuovo alle urne. Stando alle rilevazioni di Swg per Agorà, a riscuotere i maggiori dividendi da questa fase di stallo, che si sta trasformando in un appendice postuma della campagna elettorale, è il Pdl, che nell’ultima settimana ha visto i suoi consensi crescere del 2%, portandosi così al 26,2%, al primo posto tra i partiti italiani.
Perde consensi, invece, il Movimento 5 Stelle (-2,1%) che paga probabilmente il suo no indiscrimato a ogni proposta di Governo e scivola così in terza posizione, sopravanzato anche dal Pd, che vede la sua quota di consensi erodersi di quasi mezzo punto percentuale (-0,4%) e si attesta al secondo posto, con il 26% dei voti.
Una situazione, quindi, estremamente fluida, in cui forti masse di votanti si spostano con disinvoltura da uno schieramento all’altro. Rispetto alla scorsa settimana, continua il crollo di Scelta Civica, che perde l’1,1% dei consensi, mentre risalgono Lega Nord (+0,6%), Sel (+0,5%) e Udc (+0,3%).
Tra tanti dubbi, una sola certezza: nell’eventualità di nuove elezioni il 66% degli italiani vorrebbe Matteo Renzi al timone del centrosinistra. Il sindaco di Firenze conferma soprattutto la sua capacità di raccogliere consensi trasversali, aldilà dell’elettorato storico del Pd. Continua a salire, infatti, la sua popolarità presso gli elettori di centrodestra (71%) e del Movimento 5 Stelle (68%).