È arrivata l’ufficialità. Sotto l’albero c’è un regalo molto gradito: l’accordo sulla Brexit.
Dopo le indiscrezioni circolate in mattinata è arrivato l’annuncio di Londra e Bruxelles. È stato siglato il via libera al compromesso finale su un accordo di libero scambio – un testo di 2000 pagine circa – che allontana l’incubo di un traumatico ‘no deal’ commerciale. L’intesa, raggiunta in extremis, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021, scadenza della fase di transizione post divorzio, seppure soggetta alle ratifiche parlamentari.
Nella notte, dopo tre anni e mezzo di negoziati e litigi e a un soffio dalla scadenza del 31 dicembre 2020, Unione Europea e Regno Unito hanno dunque trovato un’intesa sul divorzio.
“Abbiamo finalmente trovato un accordo, è buono, equilibrato e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti“, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa congiunta con il capo negoziatore Ue Michel Barnier. “I negoziati sono stati difficili” ma “era un accordo per cui valeva la pena di battersi”.
“Il Regno Unito – ha continuato von der Leyen – è un Paese terzo ma resta un partner, condividiamo gli stessi valori e interessi, staremo spalla a spalla per ottenere obiettivi comuni”.
“Abbiamo mantenuto le promesse, abbiamo fatto la Brexit, abbiamo ripreso il controllo del nostro futuro”, ha annunciato Boris Johnson in un discorso televisivo alla nazione “Credo che questo sia un buon accordo anche per i nostri partner europei, sarà anche nel loro interesse avere una Gran Bretagna contenta e prospera come vicino. noi saremo il vostro alleato, il vostro sostegno e non dimentichiamo il vostro mercato”.
L’accordo Scongiura il tanto temuto no deal, che dal 1° gennaio avrebbe potuto avere effetti economici e politici devastanti.
Fonti provenienti da Londra e Bruxelles fanno sapere che le parti hanno trovato un compromesso sul tema al centro delle controversie: la pesca. Solo due giorni fa l’Ue aveva rifiutato l’offerta del Regno Unico che prevedeva una riduzione del 30% del valore della pesca Ue autorizzata nelle acque britanniche. Bruxelles considerava “inaccettabile” qualsiasi riibasso superiore al 25%. Probabile, dunque, che Johnson abbia deciso di fare qualche concessione in più allo scopo di mettere in cassaforte un accordo che riesca a risollevare la sua popolarità politica, duramente compromessa dalla gestione della pandemia di Covid-19.
Non si conoscono ancora i dettagli dell’intesa, ma una cosa è certa: non ci saranno dazi sulle merci e Londra e Bruxelles continueranno a collaborare su criminalità e sicurezza. Le parti sarebbero riuscite a mettersi d’accordo anche su concorrenza e aiuti di Stato trovando una “via di mezzo” che consentirà a Londra di stabilire regole proprie e a Bruxelles di avere rassicurazioni e garanzie sulla concorrenza. Fuori dall’accordo sono rimasti invece i servizi, che saranno negoziati in seguito.
L’accordo raggiunto oggi dovrà essere approvato da entrambi i parlamenti. Westminster dovrebbe riunirsi il prossimo 30 dicembre, 24 ore prima della fine del periodo di transizione, mentre sul Parlamento europeo non si hanno ancora certezze. L’ok di Strasburgo potrebbe slittare a inizio gennaio. Nel frattempo l’accordo sarà applicato in via provvisoria.
(Ultimo aggiornamento: ore 17.10 del 24 dicembre).