La deadline è stata fissata. Entro il 15 febbraio ci sarà la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme alla svizzera Sider Alloys. Lo comunica in una nota il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli aggiungendo “è la vittoria di chi non ha smesso di combattere per il lavoro”.
La decisione è arrivata nel corso dell’incontro al Mise tra sindacati e azienda alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha impresso una svolta a una vertenza che si protrae dal 2012.
“Finalmente una buona notizia – aggiunge il sindacalista – che vale il doppio sul fronte dell’industria italiana, visto che parliamo dell’Ex-Alcoa di Portovesme, fermo ormai dal 2012, da quando cioè l’azienda formalizzò la volontà di chiudere il sito sardo. Un sito industriale che si trova in una delle aree più povere dell’Italia e con tassi di disoccupazione tra i più alti del Paese”.
Poi i dovuti “riconoscimenti: ” Va riconosciuto che il Ministro Calenda ha posto le basi della vertenza su fronti molteplici, finanche al decreto sugli energivori e ieri ha incontrato nuovamente Alcoa. Nei prossimi giorni verrà firmato un accordo che prevede il passaggio a Invitalia e da quest’ultima a Sider Alloys entro il 15 Febbraio. Precedentemente a quella data andrà costruito e sottoscritto con le istituzioni locali un accordo di programma che favorisca l’investimento, il ricondizionamento dell’impianto e il riavvio della produzione. Abbiamo chiesto di avviare un confronto sul piano industriale e occupazionale a gennaio 2018″.
Esprime soddisfazione anche l’azienda svizzera Sider Alloys: “Far ripartire Portovesme sarà una missione durissima e in pochi ci hanno creduto”, ha commentato l’ad Giuseppe Mannina.
Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che rispondendo a un lavoratore Alcoa su Twitter scrive: “I festeggiamenti li rimandiamo a quando uscirà dalla fabbrica il primo prodotto. In questi casi meglio essere prudenti e scaramantici. Però vengo il 22 a trovarvi al presidio. La pizza la porto io”.