Come si difendono gli imprenditori svizzeri dal Super Franco nei confronti dell’euro? Aumentando le ore di lavoro settimanali dei propri dipendenti. Questa è una delle contromosse più singolari ma efficaci adottate da alcune imprese elvetiche per far fronte alla competitività perduta a causa del rafforzamento del Franco svizzero sull’euro.
Ad esempio, nel cantone di San Gallo, l’azienda agrolimentare Buehler ha alzato a 45 ore la durata della settimana di lavoro. Se il cambio tra Franco svizzero ed euro dovesse ritornare sopra l’1,08 ecco che le settimane lavorative si ridurranno a 42,5. La Buehler non è la sola azienda svizzera ad aver proposto ai propri dipendenti l’aumento dell’orario lavorativo.
Ci sono alcuni casi in cui non solo è stato aumentato l’orario di lavoro ma è stato anche decurtato del 5-10% il compenso dei dirigenti e dei quadri. Queste scelte riguardano soprattutto quelle aziende che fanno dell’export uno dei loro principali business. Per queste aziende, che esportano in euro, il Franco forte e la moneta unica europea debole rappresentano un grosso problema in termini di profitti. Ci sono alternative a questa soluzione? Sicuramente ce ne sono due: delocalizzare la produzione all’estero oppure sperare in un intervento della banca centrale elvetica per rendere il Franco svizzero un po’ più debole. Nell’attesa, le imprese varano le proprie mosse difensive.