Il gruppo Suzuki spenderà 494 milioni di dollari per trasferire alcuni stabilimenti dalle regioni costiere verso l’interno, con lo scopo di evitare danni da possibili tsunami.
Secondo quanto riportato nel Nikkei Business Daily, Suzuki vorrebbe spostare, questo autunno, un centro per le ricerche motociclistiche che si trova a poca distanza dal mare, in un sito alternativo nei pressi del quartier generale di Hamamatsu. Ma potrebbe trasferire anche altre strutture nei prossimi due o tre anni.
Il gruppo sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di spostare a Hamamatsu lo sviluppo delle macchine elettriche e delle moto a cella combustibile dalla prossima primavera. Inoltre la produzione di motori per auto potrebbe essere trasferita dalla fabbrica Sagara di Makinohara (che si trova a soli 11 km dal complesso nucleare di Hamaoka).
Un portavoce del gruppo ha detto che l’impresa sta considerando diverse politiche strategiche ma nessuna decisione è stata ancora presa.
L’amministratore delegato Osamu Suzuki ha dichiarato il mese scorso che l’azienda farà degli investimenti per differenziare sul territorio le sue strutture domestiche, tutte concentrate nella regione centrale del Giappone, Tokai, considerata ad alto rischio sismico.
Suzuki: trasloco contro gli tsunami
Alcune fabbriche della casa giapponese sono troppo vicine alla costa e in zone a rischio terremoto. Presto saranno trasferite in aree più sicure