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Sussidi Usa ai minimi, petrolio ai massimi: Borse positive

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Seduta volatile, ma infine positiva per i listini europei che aprono il secondo semestre con frazionali rialzi dopo i guadagni messi a segno nella prima metà dell’anno. A spingere gli acquisti contribuisce l’andamento del manifatturiero, ma anche l’apertura della Bce alla distribuzione di utili da parte delle banche e delle assicurazioni a partire da ottobre e il balzo del petrolio. Inoltre si rianimano, dopo quattro sedute in ribasso, i titoli dei settori viaggi e turismo, penalizzati dall’espandersi della variante Delta del coronavirus che incombe sulla stagione estiva. L’avvio positivo di Wall Street, con lo S&P500 che si spinge oltre i massimi di sempre, chiude il cerchio di una giornata in verde. Piazza Affari si apprezza dello 0,73% a 25.286 punti, mentre lo spread arretra a 104 punti base (-2,5%). Sulla stessa lunghezza d’onda sono Francoforte +0,48%, Parigi +0,71% e Amsterdam +0,25%; mentre sono più toniche Londra +1,28% e Madrid +1,23%

A infondere un po’ di ottimo è l’andamento dell’attività manifatturiera in Europa nel mese di giugno. In Italia l’indice si conferma vicino a livelli record (62,2 da 62,3 di maggio), in Spagna tocca il massimo da 23 anni a 60,4. In Germania l’indicatore s’impenna a 65,1. L’eurozona nel suo complesso sale per il quarto mese consecutivo a un top assoluto, 63,4, da 63,1 di maggio. Negli Usa invece si guarda soprattutto ai dati sui sussidi disoccupazione, alla vigilia dell’importante rapporto sul lavoro. Le richieste sono scese la settimana scorsa a livello minimo da inizio pandemia (-51mila, per un totale di 364mila). I licenziamenti, a giugno, sono calati ai minimi da 21 anni a questa parte.

In questo contesto i titoli di Stato americani registrano prezzi in ribasso e rendimenti in rialzo, nell’attesa che il rapporto sull’occupazione di giugno fornisca indizi sulle prossime scelte di politica monetaria da parte della Federal Reserve. Il rendimento di riferimento a 10 anni, che mercoledì è sceso al livello più basso dal 21 giugno all’1,438% a causa principalmente della domanda di trimestre e di fine mese, è in rialzo del 2,13% a 1,475.

Il profumo della robusta ripresa economica inebria il petrolio, nel giorno della riunione dell’Opec+ per valutare la produzione per la seconda metà dell’anno. Il contratto Brent settembre 2021 tratta in rialzo di oltre un punto e mezzo intorno a 75,75 dollari al barile; anche il greggio texano, agosto 2021, si porta oltre i 75 dollari al barile (+2,3%) come non succedeva da tre anni. Nel corso della seduta è arrivato anche a 76,22 dollari, top dal 2014.

Solo poco più di un anno fa, i future Wti scesero in negativo per la prima volta nella storia, durante l’apice della crisi provocata dal coronavirus. Recentemente, Bank of America ha dichiarato che il prezzo del petrolio potrebbe tornare sopra i 100 dollari al barile grazie all’aumento della domanda. Sul mercato dei cambi l’euro rialza la testa contro il dollaro, ma il cross rimane schiacciato sotto quota 1,19. In Piazza Affari sono toniche le banche e i titoli petroliferi e a guidare le blue chip c’è Unicredit +2,51%, che ha emesso un bond Additional tier 1 da 750 milioni che rende più efficiente la struttura patrimoniale dell’istituto.

Il settore bancario rialza la testa dopo le vendite della vigilia grazie alle parole di Christine Lagarde, al Parlamento europeo. Il Systemic Risk Board, ha detto la presidente della Bce, ”ha ribadito che se le condizioni economiche e finanziarie non si deterioreranno gravemente le nostre raccomandazioni sulle restrizione delle distribuzioni” di dividendi alle banche attivate “durante la pandemia di Covid-19 potrebbero giungere a scadenza alla fine di settembre 2021”.

L’affermazione è stata poi confermata dal presidente della Vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea, Andrea Enria, mentre anche l’Ivass, che ha presentato la relazione annuale sul 2020, ha annunciato che non prolungherà lo stop ai dividendi. Bene anche Banco Bpm +1,73%. In controtendenza Monte Paschi, -0,39%. La banca ha inviato ieri alle autorità europee un’ipotesi sui tempi di ricapitalizzazione, mettendo in agenda l’operazione entro marzo-aprile del prossimo anno nel caso non venisse trovata una “soluzione strutturale”. In pole position Leonardo +2,32%, che ha stilato con Tinexta, società attiva nei servizi di Digital trust e cybersecurity, un memorandum di intesa per collaborare su progetti in ambito di industria 4.0 e per la sicurezza dei dati del sistema produttivo del paese

A seguire in titoli oil: Saipem +2,06%; Eni +1,85%; Tenaris +1,92%. Si ferma invece il rimbalzo delle utility, con Enel che limita i guadagni allo 0,22%. La maglia nera va a Unipol -1,89%, dopo il balzo di ieri. Arretrano Buzzi -1,39%, Ferrari -1,32%, Diasorin -1,25%. Fuori dal paniere principale la Juventus sale dello 0,49%, dopo la conferma dell’aumento di capitale da 400 milioni e le parole del presidente Andrea Agnelli secondo il quale “È importante che la Juventus e i suoi azionisti come avviene da sempre nella nostra storia sostengano la crescita e lo sviluppo della società”. La seduta è brillante sul secondario italiano: lo spread tra decennale italiano e tedesco scende a 104 punti base e il tasso del Btp arretra a +0,8%.

Per il premier Mario Draghi l’economia italiana ha operato al di sotto del suo potenziale per gran parte degli ultimi dieci anni e c’è dunque molto spazio per utilizzare politiche di bilancio espansive prima di creare pressioni inflazionistiche. Intervenendo all’Accademia dei Lincei, l’ex presidente della Banca centrale europea (Bce) ha definito “molto probabile” una ulteriore fase di crescita del debito, sia pubblico che privato, dicendosi pronto a intervenire “con convinzione” nel caso ci fosse un aggravarsi della pandemia tale da provocare danni all’economia del Paese.

Reuters scrive intanto che, a detto di un portavoce, la Banca centrale europea ha pianificato “diversi meeting” nel corso delle prossime settimane tra i responsabili della politica monetaria, tentando di comporre le differenze sulla nuova strategia sull’inflazione.

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