Il sushi con la sua tradizione millenaria è ormai una tendenza consolidata in Italia. Negli ultimi due decenni abbiamo assistito a una grande evoluzione della cucina orientale e della sua interpretazione nel nostro Paese. Ma la cucina fusion non è solo cibo è storia, usanze e tradizione. Per questo motivo viene proposta sempre più in locali raffinati, di grande tendenza, che regalano un’atmosfera internazionale di ampio respiro pur rimanendo fedeli alle proprie origini. L’ultima tendenza parte dal Sud d’Italia e si chiama Basho, una catena di locali di un giovane imprenditore calabrese under 30, Michele Giglio, che propone un innovativo mix in grado di fondere diverse tradizioni culinarie: da quella giapponese a quella sudamericana, passando per la cinese fino ad arrivare ai sapori più conosciuti dell’Italia meridionale.
Sushi nel rispetto del principio del Km0
A differenza di altre realtà fusion, Basho – nome preso da uno degli chef giapponesi più famosi al mondo – ha la capacità di fondere in modo innovativo profumi e sapori provenienti da culture gastronomiche completamente diverse, nel pieno rispetto del principio del “km zero” ad eccezione di alcuni ingredienti, come alghe e salse, che viaggiano a temperatura controllata direttamente al Giappone. Oltre ad offrire i principali piatti tradizionali di sushi contaminati dalla cultura brasiliana ed italiana, nel menù di “Basho” si possono trovare pokè, tempure, la carne bovina Kobe, pregiata carne giapponese che viene servita con il foie gras o in versione tartare. Il tutto accompagnato dauna carta di vini selezionata in grado di soddisfare le esigenze dei clienti.
Basho che per ogni ristorante ha una sua identità, vanta per ora cinque ristoranti nel Sud Italia: Bari, Lamezia Terme, Cosenza, Soverato, Catania. Ad esempio, il “Basho Crazy” di Bari è operativo solo d’estate, in quanto all’aperto per rispettare le normative anti-Covid. Il “Basho Garden” di Cosenza deve il suo nome al bellissimo giardino ricreato all’interno del locale; “Basho Fusion Experience” a Lamezia Terme è, invece, immerso in una raffinata villa. Mentre il “Basho Boutique” di Catania richiama l’eleganza dei locali di alta moda. Oltre alla cucina, il legame di questo brand è il suo slogan: “Amor, por favor, dà me un #BASHO!”.
Ma per arrivare a questo innovativo concept, Michele Basho ha dovuto conoscere da vicino le diverse culture. Il Brasile è stata una tappa cruciale nella sua vita, così come la Cina e il Giappone. Appena diciottenne il giovane imprenditore si è recato a Rio de Janeiro ed è proprio dopo questa esperienza che decide di aprire il primo bistrot a Catanzaro, il “Fazzari’s 18” all’interno del prestigioso palazzo Fazzari. Un’occasione molto preziosa per avviare la sfida “Basho” proprio dalla sua città natale, Soverato in Calabria. In poco tempo Michele ha ampliato il suo progetto a Lamezia Terme, Cosenza, Catanzaro e a Bari, città d’origine di sua madre.
Prossimi obiettivi: Francia e Brasile
Un altro elemento vincente che ha decretato il suo successo è il rapporto e l’attenzione al cliente. Michele è il primo cameriere, prende ordini, suggerisce le pietanze conscio del fatto che il buon cibo non è niente se non viene offerte nel modo giusto.
Per il futuro Michele vuole diffondere il suo marchio in tutto il mondo, a partire dalla Francia, in particolare Parigi, e ovviamente dal Brasile. Un ritorno nella terra che lo ha rapito e dove tutto ha avuto origine.