La società dei Porti di Monaco (Société Monégasque Internationale Portuaire- Societé Monegasque Internationale Portuaire che fa capo ai Porti di Monaco e al governo del Principato – ha acquistato il 20% della Porto di Sanremo Srl, società che ha presentato il progetto di ristrutturazione dello storico approdo della città in provincia di Imperia. A fronte di una domanda crescente per i posti dei superyacht di lusso e dopo aver acquisito l’approdo turistico di “Cala del Forte” a Ventimiglia, il Principato di Monaco entra anche nell’affare del porto vecchio di Sanremo – a sole 16 miglia da Montecarlo – avviato dalla società creata ad hoc dall’imprenditore Walter Lagorio che conserva la maggioranza della società con una quota dell’80%.
Smip nell’ambito dell’operazione di acquisto è stata assistita dall’avvocato Marco Paoletti coadiuvato da un team dello studio Nunziante Magrone guidato dal socio Vieri Paoletti e da Priscilla Merlino. Sia Marco sia Vieri Paoletti avevano avevano già assistito la società monegasca nell’accordo per l’acquisizione del 20% della Società Port de Cap d’Ail (a febbraio 2020), titolare della concessione di sfruttamento dell’omonimo scalo fino al 2027. Mentre Walter Lagorio è stato assistito dall’avv. Simone Brambilla di Milano e dal dott. Massimo Calvi dello studio associato Calvi e Cugge Commercialisti di Sanremo.
La società dei Porti di Monaco e l’acquisizione del porto di Ventimiglia
Nel 2016, di fronte alla domanda sempre crescente di posti barca per yacht e alla saturazione dei porti del Principato, Monaco Ports ha deciso di creare la Smip (Société Monégasque Internationale Portuaire) e ha acquistato il porto di Cala del Forte a Ventimiglia, vicino a Sanremo e distante 8 miglia nautiche da Monaco. Il progetto è nato dal desiderio di espandersi, ma anche per favorire la collaborazione transfrontaliera.
Messo in servizio il 21 ottobre dopo la ristrutturazione, Cala del Forte è uno dei porti più avanzati e meglio attrezzati del Mediterraneo. Come i suoi porti gemelli di Porto di Ercole e Porto di Fontveille, opera con gli stessi standard: con 178 posti barca che vanno da 6,5m a 70m, un servizio di trasporto e consegna di golf cart elettrici e una sorveglianza di alta sicurezza 24/7.
il Principato di Monaco mette gli occhi su Sanremo
Il progetto prevede un’ulteriore cessione di quote al gruppo Casiraghi entro la fine del mese di marzo. Non si esclude che altre importanti società entrino a far parte della cordata della Porto di Sanremo srl, che si candiderà alla gara per la nuova concessione del marina il cui bando sarà pubblicato prossimamente dal Comune di Sanremo. Il progetto prevede una riorganizzazione della superfice e delle banchine per riuscire a passare dagli attuali 380 a 470 posti barca di dimensioni rilevanti. L’opera prevede un investimento di 41,8 milioni di euro e, circa 20, sono di opere pubbliche. Mentre per quanto riguarda la concessione, si ipotizza una durata intorno ai 60/70 anni.
Nel dettaglio, la Porto di Sanremo Srl si è costituita appositamente con la Cantieri degli Aregai mentre l’altro socio è la Marina di Varazze che fa capo a Paolo Vitelli del gruppo Azimut ed era già entrata in collaborazione con la Porti di Monaco nel 2019. Il progetto di fattibilità tecnico-economica prevede la riqualificazione dell’area portuale, con la risistemazione delle imbarcazioni, riservando i posti per i pescatori (che non pagheranno lo stazionamento), per le società di pesca sportiva, le associazioni, lo Yacht Club e la Canottieri. In questo modo il centro della città sarà collegato direttamente con il porto.
L’Italia dei superyacht di lusso
Roba da supericchi: si tratta del turismo nautico di lusso. Negli utlimi anni l’approdo delle gigantesce barche nelle località italiane ha rappresentato una quota significativa del fatturato annuale dei porti tra costi di ormeggio e rifornimento, che per i superyacht di lusso possono arriva a decine di migliaia di euro al giorno. Solo nel 2019, i mega yacth hanno effettuato nei porti turistici italiani oltre 9mila toccate, con soste medie di 4 giorni secondo Federagenti. Un business che non è stato particolarmente danneggiato dalla crisi pandemica dato che molti stranieri hanno preferito trascorrere le vacanze a bordo delle proprie imbarcazioni con famiglia e amici. Ma neanche dal caro carburante, dal rialzo dei costi energetici, dall’inflazione o dalla crisi economica. Tuttavia, gli effetti delle recenti sanzioni agli oligarchi russi – che rappresentano il secondo bacino d’utenza dopo gli Stati Uniti – sul nostro territorio potrebbero generare ingenti perditi per la stagione estiva 2022.