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Superdollaro e tassi spaventano Wall Street, la Grecia frena l’euro.

La Borsa Usa ha azzerato tutti i guadagni del 2015 e il rialzo dei tassi s’avvicina: il dollaro è ai massimi da 12 anni – Apple non sveglia l’oro – La Grecia frena l’euro – Oggi prima asta Bot dopo il Qe e il Btp sorpassa la Spagna – Il calo della produzione industriale raffredda Piazza Affari – Finmeccanica: su Drs si decide a luglio – Brembo da record.

Superdollaro e tassi spaventano Wall Street, la Grecia frena l’euro.

La Fed sta “fortemente” prendendo in considerazione la decisione di cancellare nel prossimo comunicato sulla politica monetaria, la promessa di “pazientare” prima di procedere all’aumento dei tassi. Lo scrive John Hilsenrath, il giornalista del Wall Street Journal che ha spesso anticipato le mosse della banca centrale. La svolta potrebbe avvenire nella riunione del 17-18 marzo, in vista di un (lieve) aumento già a giugno. 

Pesante la reazione dei mercati alla prospettiva di un cambio di rotta della Fed. L’indice Dow Jones ha perso l’1,85%, l’S&P 500 l’1,7% e il Nasdaq l’1,67%. Con questi cali la borsa di New York ha azzerato i guadagni che aveva maturato dall’inizio dell’anno: un quadro ben diverso da quello della scorsa settimana, quando gli indici americani hanno segnato nuovi massimi storici e il Nasdaq aveva riconquistato, dopo quasi 15 anni, quota 5 mila. 

Dopo una partenza all’insegna del ribasso recuperano i listini asiatici. Tokyo, -04% al via, è in terreno positivo. Debole Hong Kong -0,1%, Shanghai +0,7%. Sotto la spinta della valuta Usa torna a perder colpi il petrolio: Brent a 57,9 dollari al barile (-0,9%), Wti a 49,6 dollari (-0,6%).

LA VALUTA USA AI MASSIMI DA 12 ANNI. APPLE NON SVEGLIA L’ORO

L’euro, che si è deprezzato ieri di oltre un punto percentuale nei confronti del dollaro, continua la sua corsa al ribasso: stamane ha toccato un minimo di 1,0666, per poi risalire a 1,0695, comunque ai minimi da 12 anni. Il mercato reagisce così all’avvio del programma di quantitative easing della Bce ma anche all’acutizzarsi della crisi greca.

Ma il dollaro forte preme anche su altre valute: Messico, Malaysia, Corea del Sud, Brasile e Sud Africa hanno stabilito nuovi minimi. Continua a perder colpi l’oro, sceso a quota 1.156 dollari l’oncia. Sono andate deluse, per ora, le attese della speculazione per un rimbalzo legato al lancio da parte di Apple -2% (ieri a Wall Street) dell’iWatch, che prevede una versione in oro massiccio da 10mila dollari. Secondo le stime più ottimiste, il colosso hi-tech potrebbe assorbire circa un terzo della produzione annuale del metallo giallo. 

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE FRENA PIAZZA AFFARI

Dopo aver toccato lunedì i massimi degli ultimi quattro anni, ieri la Borsa di Milano è arretrata dello 0,5%. Dietro al ribasso che interrompe una serie di quattro sedute positive, ci sono anche i dati deludenti della produzione industriale, scesa a sorpresa in gennaio dello 0,7% mese su mese, il primo calo da settembre.La variazione annua torna in territorio negativo, -2,2% se corretta per gli effetti di calendario (da +0,1% di dicembre). 

Ripiegano anche le altre Borse europee: il Dax di Francoforte ha perso lo 0,71%, il Cac40 di Parigi l’1,12% e il Ftse100 di Londra il 2,52%.

IL BTP SORPASSA LA SPAGNA, IL BUND SCENDE A 0,231

Dopo un inseguimento durato 12 mesi il Btp decennale (rendimento 1,21% -6 pb, nuovo minimo storico) agguanta il Bono spagnolo (1,24%). Prosegue l’appiattimento della curva dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi, all’indomani dell’avvio del piano di quantitative easing della Banca centrale europea. Lunedì la Bce e le banche centrali nazionali della zona euro hanno acquistato titoli pubblici per 3,2 miliardi di euro. 

Il tasso del trentennale tedesco è sceso al minimo storico dello 0,709%, e analogamente il rendimento del decennale ha toccato il livello più basso di sempre a 0,231%. Lo spread si allarga a 97 punti base (+1). Oggi si terrà la prima asta di Bot a 12 mesi dopo il varo del Qe: saranno offerti 6,5 miliardi contro 7,6 in scadenza.

ATENE ALLE PRESE CON LO SPETTRO DEFAULT 

A Bruxelles riprende oggi la trattativa “tecnica” tra i rappresentanti delle istituzioni internazionali e i rappresentanti della Grecia, mentre il Paese rischia il collasso. La strada resta in salita: l’Eurogruppo, sotto la spinta tedesca, chiede impegni più stringenti ad Atene. Secondo fonti bancarie e governative citate dall’agenzia Reuters, la Grecia è pronta a prelevare oltre mezzo miliardo di euro dal fondo di salvataggio bancario nazionale (Hellenic Financial Stability Fund) nel tentativo di reperire denaro per far fronte alla crisi del credito. Il governo ellenico deve trovare il modo di gestire questo mese la restituzione di 1,5 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale e di rifinanziare parte dei 3,2 miliardi di euro di obbligazioni a breve in scadenza.

WALL STREET GELA FIAT CHRYSLER. TONFO DI CNH

La frenata di Wall Street ha colpito anche il settore automotive. Fiat Chrysler in serata è arretrata del 2,3% sul listino Usa dopo aver chiuso in terreno positivo a Milano. E’ andata peggio a Cnh Industrial, che a Milano ha ceduto il 3,06%, con volumi superiori alla media. A trascinare il titolo al ribasso sono stati i conti deludenti del concorrente Titan Machinery (-16%), decisamente inferiori alle attese. 

Il broker Jefferies ha dichiarato che i produttori di macchinari agricoli nel Nord America affronteranno un difficile 2015. In particolare, Titan prevede al 2016 vendite nel segmento delle macchine agricole in calo tra il 20% e il 25% e mette in cantiere un taglio del 14% della forza lavoro per ripristinare la redditività. Anche i conti 2014 di Cnh hanno evidenziato qualche problema. 

Brilla Brembo (+3%), sul nuovo record storico. Pirelli +3%: Equita ha alzato il target price da 14 a 15,5 euro, confermando la raccomandazione buy. 

PESANTE ENI. SAIPEM, DIVIDENDO PER LE RISPARMIO

Torna a scendere il petrolio, tornano a soffrire i titoli petroliferi. Eni arretra del 2,5%. Venerdì la società illustrerà agli analisti il nuovo piano strategico e l’ammontare della cedola a fine 2014. Sarà l’occasione per fare il punto sulle cessioni e sul probabile spin off della divisione Gas &Power. Saipem perde l’1,9%. Ieri il Cda ha deliberato di non distribuire il dividendo per le azioni ordinarie e di distribuire un dividendo del 5% del valore nominale, pari a 0,05 euro, alle azioni di risparmio. In forte calo anche Tenaris (-3,8%). 

STM SUPER. FINMECCANICA: SU DRS DI DECIDE A LUGLIO

Non mancano le note positive sul fronte degli industriali. Stm (+1,9%) ha toccato i nuovi massimi dal maggio 2011. Citigroup ha confermato il giudizio Buy e ha ritoccato il prezzo obiettivo a 9,50 euro da 7,50 euro precedente. Il gruppo si aspetta un altro anno di crescita per il business wireless nel 2015, dopo anni di perdite, rinascita che eventualmente potrebbe aiutare il più grande produttore di semiconduttori in Europa a raggiungere gli obiettivi di crescita dei margini.”Il wireless resta un elemento chiave della nostra strategia. Ci aspettiamo che cresca nel 2015″, ha dichiarato il cfo Carlo Ferro, intervenendo al meeting di Barcellona.

Anche Finmeccanica chiude in rialzo: + 2,64%. Nel corso di una audizione tenuta lunedì davanti alla Commissione Industria al Senato, il ceo Mauro Moretti ha indicato per il 2014 un utile netto “ordinario” di 700 milioni di euro. Il manager ha chiarito che una decisione sulla controllata americana DRS (settore Difesa) verrà presa verso luglio. Per quanto riguarda la politica dei dividendi, Moretti ha chiarito che “finché i soldi non ci sono non faremo debiti per dare i dividendi, li daremo quando faremo utili”. I risultati saranno pubblicati il prossimo 18 marzo. Il titolo ha messo a segno un guadagno del 43% da inizio 2015

BANCHE, BPER ANCORA AL TOP

Banca Popolare dell’Emilia Romagna è stato il miglior titolo bancario dell’FtseMib di oggi con un guadagno dell’1,3% a 7,77 euro. Nelle prime battute si è portato su nuovi massimi da giugno con un rialzo del 3% a 7,91 euro. Lunedì il titolo aveva terminato la seduta in rialzo del 3,7%, a 7,67 euro, grazie al giudizio positivo di Goldman Sachs. 

Pop.Milano +1%. Hanno perso terreno invece Monte Paschi -2,75%, Ubi Banca -1,94% e Unicredit -1,14%. Intesa -0,1%.

CALANO I DEBITI, ASTALDI +7%

Deboli Telecom Italia (-1,5%) e Mediaset (-1%). Tra le società del lusso avanza ancora Yoox (+1,6%). Ferragamo -2%. Giornata sulle montagne russe per Astaldi, che chiude con un guadagno del 7,36% a 7,22 euro dopo la diffusione dei risultati del 2014. Attorno a metà seduta, poco prima che venissero pubblicati i dati, il titolo del gruppo delle costruzioni ha registrato forti oscillazioni, con una caduta del 9% a un minimo di giornata di 6,20 euro, da cui poi si è rapidamente ripreso. L’utile netto nel 2014 è aumentato del 21% a 81,6 milioni di euro. Il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,20 euro per azione, in crescita da 0,19 euro dell’anno precedente. Il comunicato dell’azienda sottolinea la forte riduzione dell’indebitamento a 798,6 milioni di euro, dai 1.104,7 milioni, dato di settembre 2014. 

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