L’Inter trionfa, il Milan sprofonda. La notte di Riad consegna la Supercoppa Italiana ai nerazzurri e spinge i rossoneri nel burrone della crisi: difficile, se non impossibile, scindere le due cose, perché la gioia dei primi si interseca con la delusione dei secondi, come sempre, del resto, nello sport. Inzaghi conquista il terzo trofeo della sua gestione interista, oltre che la quarta Supercoppa (la sesta, considerando anche quelle da giocatore) della carriera, agguantando così due mostri sacri come Lippi e Capello, Pioli invece, suo malgrado, perde malamente la finale sia dal punto di vista del risultato che del gioco, confermando il momento nero del suo Milan.
Milan – Inter 0-3, Dimarco, Dzeko e Lautaro dipingono la Supercoppa di nerazzurro
Vittoria meritatissima quella dell’Inter, scesa in campo con un piglio enormemente superiore a quello dei cugini rossoneri. Nel giro di 21’, infatti, i nerazzurri erano già in vantaggio di due gol grazie a Dimarco (10’) e Dzeko (21’), un po’ per meriti propri (splendide le giocate del bosniaco in entrambi i casi), un po’ per gli errori della difesa del Milan, in versione Lecce nonostante le rassicurazioni di Pioli. E così il derby di Riad, sulla carta equilibratissimo, si è indirizzato in meno di metà tempo, tanto più che il Diavolo non è stato fragile solo in difesa, ma anche in fase di costruzione di gioco, dove non è andato oltre un tiro di Leao parato da Onana. Nella ripresa la musica sembrava poter essere diversa, invece la sfuriata rossonera è durata una decina di minuti, peraltro senza mai centrare la porta, dopodiché l’Inter ha controllato la partita, togliendosi pure lo sfizio di segnare il 3-0 dell’apoteosi con Lautaro, bravo a liberarsi di un grottesco Tomori e battere Tatarusanu con un esterno destro bello e implacabile (77’). A quel punto Inzaghi, già soprannominato “Mr Supercoppa”, si è potuto lasciare andare alla festa del suo terzo titolo nerazzurro, il primo contro i rivali cittadini.
Inzaghi gode: “Siamo stati perfetti, è un piacere vedere l’Inter giocare così”
“Siamo stati bravissimi a interpretare una partita perfetta, essendo sempre lucidi e compatti – ha commentato il tecnico dell’Inter a fine partita -. Da allenatore è un piacere vedere una squadra giocare così, ora ci godiamo questo trofeo che era il secondo obiettivo stagionale, vincere una finale così contro il Milan è sempre bello. Siamo stati squadra per tutta la partita, stando concentrati e determinati. Questo è il modo di affrontare una finale, siamo venuti qua a giocarcela nel modo migliore, dal primo all’ultimo tutti i miei giocatori hanno fatto bene, anche chi è entrato. Fa piacere aver vinto una coppa così, in questo modo, contro un avversario di assoluto valore, ora è giusto festeggiare perché è una grande soddisfazione”.
Pioli amaro: “È un duro colpo, purtroppo non riusciamo a reagire”
“Abbiamo fatto un primo tempo non all’altezza e con troppi errori, abbiamo provato a riaprirla, ma facendo troppo poco per puntare a qualcosa di meglio – l’amara analisi di Pioli -. Non siamo abituati a sbagliare così tanto, poi contro squadre forti paghi tutto. Chiaramente non stiamo vivendo il nostro momento migliore, soprattutto a livello mentale, ora si riparte lavorando meglio per tornare a rialzare il nostro livello, perché la stagione è lì che ci aspetta e noi dobbiamo tornare a giocare come sappiamo. Non mi aspettavo una prestazione così perché conosco le qualità dei miei giocatori, ma in questo momento facciamo fatica a reagire a un errore e a rimanere squadra: reagiamo individualmente e non collettivamente, i risultati negativi stanno pesando”.
La vendetta di Calhanoglu: “Questo è il karma, 3-0 e a casa”
“È una vittoria molto importante, per me ancora di più – ha esultato Calhanoglu, ex dal dente sempre avvelenato -. Sono molto contento grazie ai miei compagni e ai tifosi che sono venuti qui, abbiamo vinto 3-0 e non dobbiamo dire altro. Voglia di rivincita dopo le feste scudetto del Milan? Io preferisco stare zitto, ma è stato pesante per me vedere certe cose che non mi aspettavo, comunque il karma restituisce tutto: avevamo fame, loro devono rispettarci. È finita 3-0 e li abbiamo mandati a casa velocemente, li abbiamo mangiati”.
Kjaer ci mette la faccia: “Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi”
“Siamo partiti male, poi è diventata difficile – ha commentato Kjaer, uno dei leader dello spogliatoio milanista -. Loro sono bravi in quello che fanno, ma stasera non abbiamo fatto la prestazione per meritare di più. Dobbiamo guardarci dentro e chiedere scusa ai tifosi, ma anche analizzare questa partita e poi ripartire, non c’è tempo per mettere la testa giù, anche se questa sconfitta fa male. Bisogna crescere e prendersi le proprie responsabilità, è stata una serata tosta, soprattutto mentalmente, ma in questi momenti dobbiamo ritrovare la nostra identità e migliorare in tanti aspetti del gioco”.