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Supercoppa italiana: Juve-Milan a Doha

L’ultimo trofeo dell’anno per chiudere al meglio. Un anno solare o un’era di oltre trent’anni non fa differenza, quello che conta è solo la Supercoppa Italiana, in palio nell’insolito e suggestivo palcoscenico di Doha. Al Jassim Bin Hamad (ore 17.30 italiane) andrà in scena una sfida molto particolare e non solo per la rivalità storica che divide le due squadre. Una finale, infatti, è sempre un qualcosa di diverso, nella quale subentrano elementi che possono sparigliare le carte della vigilia.

Entrambe la vogliono vincere, questo è poco ma sicuro. La Juventus vuole proseguire il dominio nostrano, già ribadito con lo scudetto, la Coppa Italia e il primato nell’attuale classifica, il Milan invece, oltre a rivedere un trofeo dopo 5 anni (l’ultimo fu proprio la Supercoppa, vinta contro l’Inter nel 2011), vorrebbe salutare Silvio Berlusconi con un successo, il 29° della sua era. A marzo infatti, a meno di clamorosi colpi di scena (comunque possibili anche se ieri Yonghong Li, capo della cordata cinese, ha ribadito che il closing si farà presto), i rossoneri chiuderanno un capitolo durato 30 anni, il più luminoso di tutta la loro storia.

Sulla carta, valori tecnici alla mano, è la Juve ad essere favorita, per quanto il Milan, nei 3 confronti andati in scena nell’anno solare, non abbia mai mostrato più di tanto il fianco. Sin qui il bilancio vede due vittorie bianconere (una ai supplementari durante la finale di Coppa Italia) e una rossonera, quest’ultima maturata nel recente scontro di campionato (1-0 gol di Locatelli).

“Se vogliamo vincere il trofeo dobbiamo giocare una partita giusta – il monito di Allegri. – Loro saranno arrabbiati e affamati, noi invece veniamo da un periodo molto positivo e questo potrebbe farci affrontare il match con un pizzico di presunzione. Sarebbe un errore gravissimo, questo è l’ultimo obiettivo del 2016 e non avremo possibilità di rivincita”.

Il tecnico bianconero tiene tutti sulla corda, quello rossonero invece non ne ha bisogno. L’ultima coppa, come detto in precedenza, risale a 5 anni fa, ragion per cui il rischio “pancia piena” proprio non esiste. I guai, semmai, potrebbero arrivare sotto altri aspetti: sono in pochi, infatti, nella rosa del Milan ad avere dimestichezza con le finali, una bella differenza con tutti i “medagliati” bianconeri.

Ancora una volta dunque sarà Vincenzo Montella a doverci mettere del suo, nel tentativo di colmare un gap molto più netto di quanto non dica la classifica. “Dovremo pareggiarlo con l’agonismo, mi piace l’idea della squadra da battaglia – ha spiegato il tecnico rossonero. – La Juve è forte, questo si sa, noi però giocheremo come sappiamo mettendo in campo energia e massimo acume tattico. Voglio mettere in chiaro una cosa: non sentiamo pressione o pesantezza, siamo qui per merito e vogliamo godercela”.

Partita interessante anche dal punto di vista tattico, con due squadre che giocheranno molto sull’errore dell’avversario più che sui propri punti di forza. E’ stato così nei 3 precedenti di quest’anno ed è difficile che le cose possano cambiare proprio in una finale, peraltro giocata in un clima decisamente insolito per il mese di dicembre. Pochi invece gli accenni alla questione ritardo aereo, evidentemente troppo inflazionata in precedenza per trovare spazio anche alla vigilia.

A tenere banco sono state soprattutto le questioni relative alle formazioni, in particolare quella della Juve: oltre al ballottaggio Dybala-Mandzukic resta da capire se Pjanic e Lichtsteiner potranno giocare o meno. Provino decisivo questa mattina, perché Allegri sta cercando in tutti i modi di recuperare entrambi. In caso di “pollice in su” sarà 4-3-1-2 con Buffon in porta, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Marchisio, Sturaro a centrocampo, Pjanic sulla trequarti alle spalle di Higuain e uno tra Dybala e Mandzukic in attacco. Nessun dubbio invece in casa Milan, dove Montella ha deciso di proporre un 4-3-3 piuttosto equilibrato con Donnarumma tra i pali, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio nel reparto arretrato, Kucka, Locatelli e Bertolacci in mediana, Suso, Bacca e Bonaventura nel tridente offensivo.

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