Primo titolo in palio. Il momento di assegnare la Supercoppa Italiana è finalmente arrivato, con Inter e Juventus pronte a battagliare per accaparrarsela (ore 21). Sarà una serata di gala quella di San Siro, oltre che fortemente simbolica: dal prossimo fine settimana, infatti, entreranno in vigore le limitazioni al numero degli spettatori, che oggi invece saranno ben 36 mila, massimo consentito vista la capienza al 50%. La cornice dunque sarà importante, in perfetta sintonia con una partita che si preannuncia interessantissima, proprio come ogni Derby d’Italia che si rispetti. Questo poi mette in palio un trofeo, e se è vero che la Supercoppa non è certo il primo obiettivo della stagione lo è anche che nessuno vuole perderla, tanto più se di fronte c’è il nemico sportivo per antonomasia.
Sulla carta è favorita l’Inter e non solo perché giocherà in casa: la prima metà di stagione, infatti, ha chiarito che i nerazzurri sono superiori ai bianconeri, per quanto le gare secche si prestino facilmente alle sorprese. “Non ci sono favoriti in queste partite – ha confermato Inzaghi – Incontriamo una squadra in salute, che viene da otto risultati utili consecutivi. Domenica a Roma poi hanno fatto qualcosa di straordinario, ribaltando una partita incredibile: hanno grande esperienza e sono abituati a giocare le finali. Noi però siamo in un ottimo momento e ce la giocheremo, sappiamo che ci saranno delle difficoltà e che dovremo essere bravi a uscirne. Tutti dicono che siamo favoriti? Questo non deve farci paura, anzi deve essere uno stimolo”.
“Giochiamo contro la più forte del campionato, ma nella partita secca possiamo vincere – ha replicato Allegri – Sarà una partita bellissima, ma il risultato non dovrà intaccare il nostro percorso, qualsiasi esso sia. Qui alla Juventus deve regnare l’equilibrio, torneremo davvero grandi solo quando riusciremo a non farci influenzare dagli eventi. L’Inter può aprire un ciclo? Non lo so, dovremo essere bravi noi a metterle i bastoni fra le ruote: ora bisogna cercare di raggiungere quelle davanti, poi l’anno prossimo vedremo se saremo riusciti ad accorciare i tempi per rientrare nella lotta scudetto”.
Il borsino, dunque, pende verso i nerazzurri, anche per via delle assenze con cui dovranno fare i conti i bianconeri. Per un’Inter che recupera Calhanoglu e può così giocare con la formazione-tipo, infatti, c’è una Juve che deve fare a meno degli squalificati Cuadrado e De Ligt, ma soprattutto di Federico Chiesa, il cui infortunio (lesione del legamento crociato anteriore, almeno 6 mesi di stop) priverà Allegri e Mancini di un uomo chiave fino al termine della stagione. Il tecnico livornese inoltre ha pure il problema Szczesny, fermato dal nuovo protocollo anti-Covid: dal 10 gennaio, infatti, possono giocare solamente gli atleti in possesso del green pass rafforzato e lui, essendosi sottoposto alla prima dose di vaccino due giorni fa, lo avrà solamente a poche ore dal match.
Inzaghi invece può contare su tutta la rosa e sceglierà così il miglior 3-5-2 possibile con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Allegri risponderà con un 4-3-3 che vedrà Perin tra i pali, De Sciglio, Rugani, Chiellini e Pellegrini nel reparto arretrato, McKennie, Arthur e Locatelli in mediana, Dybala, Morata e Bernardeschi nel tridente offensivo.