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Supercoppa italiana: il Milan di Conceicao infilza la Juve e la finalissima di lunedì sarà gran derby con l’Inter

Ancora una volta la Juve di Thiago Motta delude e dopo essere passata in vantaggio con un gran gol di Yildiz ha subito nella ripresa la rimonta del Milan che inaugura con una vittoria il debutto in panchina di Conceiçao e si guadagna una meritatissima e insperata finale contro i cugini dell’Inter

Supercoppa italiana: il Milan di Conceicao infilza la Juve e la finalissima di lunedì sarà gran derby con l’Inter

E derby di Milano sia! Lunedì prossimo, a giocarsi la finale di Supercoppa, saranno Inter e Milan, mentre alla Juventus non resterà che guardarla dalla tv. Il successo dei rossoneri, per quanto rocambolesco, rende dolcissimo il debutto a Sergio Conceiçao, che potrà giocarsi il primo titolo della sua gestione a poco più di una settimana dal suo arrivo. Thiago Motta, invece, finisce sotto processo: per la sconfitta, certo, ma anche e soprattutto per i cambi, rivelatatisi sbagliati, forse addirittura dannosi. Oggi, in attesa della finale dell’Epifania, si tornerà a pensare al campionato, di scena con tre anticipi tra cui spicca Fiorentina-Napoli (ore 18, gli altri sono Venezia-Empoli e Verona-Udinese).

Juventus – Milan 1-2: Conceiçao ribalta Thiago Motta e raggiunge l’Inter in finale 

È presto per certificare la rinascita del Milan, ma di certo il successo sulla Juve aiuta parecchio. Se i rossoneri cercavano una scossa positiva, l’hanno trovata grazie alla rimonta sulla Signora, che gli consentirà di giocarsi la Supercoppa nel derby contro l’Inter. Il debutto di Conceiçao si rivela così dolcissimo, non tanto per il gioco espresso, quanto per un risultato pesantissimo, forse addirittura decisivo per riaccendere la linea vitale del Diavolo. Thiago Motta, di contraltare, finisce sul banco degli imputati e non è la prima volta: sotto accusa, oltre all’ennesima gara senza vittoria (solo tre nelle ultime dieci partite: numeri non da Juve), le scelte fatte a gara in corso, in particolare i cambi di Vlahovic e Mbangula sul risultato di 1-0. E dire che i, destino gli aveva dato una mano, perché se è vero che perdere Conceiçao Jr nel riscaldamento era stata una sfortuna (saltato, dunque, lo scontro in famiglia con papà Sergio), lo è anche che il sostituto Yildiz, inizialmente in panchina, gli aveva regalato il gol del vantaggio al 21’: bella azione targata Mbangula (migliore in campo per tutto il primo tempo), taglio del turco ed errore in chiusura di Theo Hernandez, per nulla rivitalizzato dal cambio di allenatore. Il francese ha offerto un’altra prestazione insufficiente, sbagliando sia in fase difensiva che offensiva: clamoroso, in questo senso, il gol mangiato al 55’ a pochi passi da Di Gregorio. Ma la Juve, convincente fino al 50’, ha avuto la colpa di arretrare troppo il baricentro, limitandosi a gestire l’1-0 senza cercare la rete che avrebbe chiuso ogni discorso, anche perché Thiago ha tolto sia Vlahovic che Mbangula per Nico Gonzalez e Cambiaso, scegliendo di giocare l’ultima mezz’ora di gara senza peso offensivo. E così, quando il Milan ha pareggiato con un rigore di Pulisic (71’, fallo ingenuo di Locatelli), il match è cambiato e Conceiçao, che invece aveva effettuato cambi corretti (dentro Musah e Abraham al posto di Bennacer e Jimenez), s’è ritrovato con l’inerzia a favore. Anche con fortuna, in verità, perché a decidere il tutto è stato un autogol piuttosto goffo di Gatti, propiziato però da un cross del sopraccitato Musah (76’). La Juve ha tentato un forcing che l’avrebbe portata almeno ai rigori, ma la mancanza di attaccanti ha reso facile la vita a Tomori, Thiaw e Gabbia, quest’ultimo decisivo nel salvare un tiro di Gatti a un soffio dal fischio finale.

Conceiçao: “Finale meritata per il secondo tempo, sono venuto qui per vincere”

“Il Milan ha meritato per il secondo tempo che ha fatto – il commento di Conceiçao -. Nel primo ho visto tanti dubbi nei giocatori, eravamo troppo lenti nella circolazione della palla. Nell’intervallo ci siamo guardati negli occhi e abbiamo parlato. I giocatori dovevano fare quello che abbiamo preparato e sono stati coraggiosi. Abbiamo fatto un passo importante, ora prepariamo bene la finale. Avremo un giorno in meno di riposo e questo può essere importante. Se ho toccato qualche corda particolare? Dopo 45’ non ho certo dato baci ai giocatori, ero arrabbiato perché la squadra non faceva le cose che avevamo preparato. Questo è un buon gruppo, a volte manca di cattiveria ma nel tempo arriverà. I giocatori hanno bisogno di belle parole ma anche di qualche botta. Io non sono di abbracci, mi arrabbio. Non sono venuto per farmi amici ma per vincere, la cosa più importante è lavorare bene e dare energia positiva. Sono molto contento del gruppo, che ha accettato il messaggio e un allenatore poco simpatico che non sorride tanto. Leao? Vediamo se potremo recuperarlo per la finale, ha fatto un allenamento vicino a quello che serve dal punto di vista fisico per avvicinarsi a lavorare con la squadra”.

Thiago Motta: “Sconfitta importante, dispiace. I cambi? Fatti per il bene della squadra”

“Non possiamo essere contenti per quello che abbiamo fatto nel primo tempo e anche nella ripresa – l’analisi sconsolata di Thiago Motta -. Abbiamo avuto delle occasioni senza sfruttarle, dopodiché abbiamo subìto due gol nonostante il Milan abbia fatto poco: dovevamo chiuderla prima e vincerla. I cambi di Vlahovic e Mbangula? Scelte fatte per il bene della squadra e del risultato, poi gli altri giudicano. Sì, è una sconfitta importante, avevamo grandi possibilità di passare e di giocare la finale, dispiace. Dobbiamo migliorare nel carattere, reagire anche di fronte ad un episodio negativo, qui non siamo riusciti a farlo. L’infortunio di Conceiçao? Lo valuteremo, ha avuto un fastidio e non ha potuto giocare. È un giocatore importante per noi, l’idea iniziale era gestire i tempi di due ragazzi che stanno giocando tantissimo e fare in modo di completare tutti i 90 minuti”.

Fiorentina – Napoli (ore 18, Dazn)

Archiviata, seppur momentaneamente, la Supercoppa, è tempo di pensare al campionato e alla 19esima giornata, o quantomeno a quel che ne resta. Inter-Bologna, Atalanta-Juventus e Como-Milan, infatti, si recupereranno solo tra dieci giorni, ma il menù del weekend sarà comunque arricchito da due partite interessantissime come Fiorentina-Napoli e Roma-Lazio. Si parte da Firenze e dalla sfida tra Palladino e Conte, decisamente importante ai fini dell’alta classifica. Da una parte gli azzurri, decisi a espugnare il Franchi e a salire in testa da soli, mettendo così pressione ad Atalanta e Inter, dall’altra i viola, caricati dal pari di Torino e vogliosi di continuare il sogno Champions. Il match si preannuncia aperto a ogni genere di pronostico, tanto più che Fiorentina e Napoli ci hanno abituato bene, offrendo quasi sempre uno spettacolo degno delle attese. Sulla carta sembrerebbe star meglio la squadra di Palladino, visto che Conte, come vedremo tra poco nel capitolo dedicato alle formazioni, dovrà fare a meno di tre titolarissimi come Buongiorno (non è una novità), Politano e Kvaratskhelia (queste invece lo sono), ma il tecnico azzurro, si sa, ama esaltarsi nelle difficoltà e non ha nessuna intenzione di arrendersi. I viola, in attesa di sviluppi sul mercato (qualcosa si muoverà soprattutto in difesa e a centrocampo, vista l’assoluta necessità di sostituire Bove), vogliono continuare a cavalcare l’onda dell’entusiasmo, ma lo stesso si può dire del Napoli, tornato a respirare quell’aria d’alta quota che sembrava ormai solo un ricordo.

Conte: “Sarà dura, ma quanto fatto sin qui deve darci fiducia e autostima”

“È l’ultima partita per arrivare a metà del percorso, sicuramente quanto fatto ci deve dare fiducia e autostima – il pensiero di Conte -. Siamo contenti di ciò che stiamo facendo, abbiamo lavorato tanto e quindi dobbiamo continuare così, poi ci saranno gare sulla carta più difficili e meno difficili. Questa sarà impegnativa, la Fiorentina sta facendo benissimo e siamo focalizzati sulla partita. Un’occasione importante per mettere pressione alle avversarie impegnate in Supercoppa? Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, a mettere punti in cascina che saranno importanti per dirci cosa faremo l’anno prossimo. Non penso che squadre come Inter e Atalanta possano soffrire questo, hanno una maturità tale… sono top club: anche la stessa Atalanta ha raggiunto un livello importante dopo l’Europa League, dobbiamo pensare solo a noi stessi e dimostrare che col lavoro possiamo sopperire a tre assenze importanti come Buongiorno, Kvaratskhelia e Politano. Napoli da Scudetto? È normale dirlo se sei in testa alla classifica… Poi da napoletano non ti puoi inimicare la piazza dicendo che il Napoli non lotta: siamo contenti, speriamo che in futuro possano dirlo anche altri allenatori, vorrebbe dire che siamo ancora lì”.

Fiorentina – Napoli, le probabili formazioni 

Fiorentina (4-2-3-1): De Gea; Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Adli, Cataldi; Colpani, Gudmundsson, Sottil; Kean

In panchina: Terracciano, Martinelli, Parisi, Pongracic, Quarta, Moreno, Kayode, Richardson, Mandragora, Beltran, Ikoné, Kouamé

Allenatore: Palladino

Indisponibili: Bove

Squalificati: nessuno

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Neres, Lukaku, Spinazzola 

In panchina: Caprile, Contini, Marin, Mazzocchi, Zerbin, Gilmour, Folorunsho, Ngonge, Raspadori, Simeone

Allenatore: Conte

Indisponibili: Buongiorno, Politano, Kvaratskhelia 

Squalificati: Nessuno

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