X

Supercoppa italiana: il derby Inter-Milan assegna il primo trofeo dell’anno. La Roma si rilancia vincendo il derby della Capitale

Youtube

Il giorno del derby. Quello di Milano, pronto ad assegnare il primo titolo della stagione con la Supercoppa di Riad, e quello di Roma, ancora caldo dopo le emozioni di ieri che hanno visto il trionfo della squadra di Ranieri. Per Inter e Milan, attese dalla stracittadina numero 241 della storia (la terza in Supercoppa, tutte giocate all’estero), c’è in palio un trofeo, mentre Roma e Lazio si giocavano “solo” 3 punti, anche se maledettamente importanti.

Roma – Lazio 2-0: Ranieri trionfa su Baroni grazie a Pellegrini e Saelemaekers 

Partiamo da quanto accaduto ieri, ovvero dal trionfo della Roma sulla Lazio. Un 2-0 figlio di un approccio straordinario, a cui i tifosi non erano più abituati: la cura Ranieri, vero e proprio specialista del derby della Capitale (cinque vittorie su cinque), ha funzionato alla grande, permettendo ai giallorossi di prendersi la città, almeno per una notte. Il match, di fatto, s’è deciso in meno di 20 minuti, quanti ne son bastati per vedere i gol di Pellegrini (10’) e Saelemaekers (18’), rendendo troppo ampio il divario per consentire alla Lazio di rientrare. Decisivo, anche qui, Sor Claudio da Testaccio, bravissimo nel nascondere a tutti l’intenzione di rilanciare il capitano proprio nella sfida più sentita. Pellegrini, fino a ieri ai margini della rosa (tanto da alimentare numerose voci di mercato), ha risposto alla grande, trovando la rete dell’1-0 con uno splendido destro a giro che ha freddato Provedel. Azione nata da Saelemaekers, lo stesso che pochi minuti dopo s’è infilato nel buco lasciato dalla Lazio e siglato il raddoppio, battendo nuovamente il portiere biancoceleste. Roma totalmente padrona del campo, almeno fino all’intervallo: nella ripresa, infatti, la squadra di Baroni le ha provate tutte pur di riaprire la contesa, schiacciando i giallorossi nella propria metà campo, senza però trovare la scintilla giusta. La frustrazione laziale è aumentata a dismisura, per poi esplodere in pieno recupero con la rissa che ha portato all’espulsione di Castellanos (salterà il Como, proprio come i diffidati, e ammoniti, Zaccagni e Gila). Festa grande invece per Ranieri, rivelatosi, ancora una volta, molto più che un semplice “normalizzatore”.

Ranieri: “La tempesta è passata, ora voglio lo stesso spirito anche a Bologna”

“I derby si caricano da soli, è sbagliato metterci qualcosa in più, cerco solo di farli stare sereni per dare qualcosa di più in campo – s’è schernito Ranieri -. Mi chiamano sempre in situazioni problematiche, io mi metto l’elmetto e vado: essendo esigente con me stesso, voglio che lo siano anche i miei giocatori. Ho cercato di aumentare l’autostima, dobbiamo infarinarla con la determinazione di arrivare al risultato. Adesso siamo squadra, ognuno sa cosa deve fare e aiutarsi l’uno con l’altro tenendo le giuste distanze. Dobbiamo continuare così, dopo un girone d’andata non bello. Abbiamo passata ‘a nuttata’, come diceva De Filippo, e ora mi aspetto un po’ di sole. Dobbiamo andare a Bologna e lottare come abbiamo fatto qui. Pellegrini? Mi è venuto a parlare e ho capito che aveva una voglia matta di fare il capitano della Roma nel derby, io non aspettavo altro. Gli ho detto che a Milano non era entrato bene, ma ero convinto che avrebbe fatto una grande partita, lui il gol ce l’ha nel sangue. Non mi ha chiesto di giocare, ha capito che la sua voglia è andata dove volevo io”.

Baroni: “Siamo in difficoltà, ma ripartiamo dal nostro secondo tempo”

“Abbiamo preso due brutti gol – ha sospirato Baroni -. Nel primo tempo la squadra è mancata di ritmo, la posizione del trequartista è troppo importante: abbiamo fatto fatica a cercare velocità di manovra per andare sugli esterni. Prendere due gol così abbastanza evitabili dispiace, però nel secondo tempo abbiamo fatto la partita. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo, anche se siamo dispiaciuti principalmente per i nostri tifosi. Siamo in difficoltà davanti, Pedro è ancora fermo e Noslin non è al meglio. Abbiamo pensato di partire con un centrocampista che ci doveva dare profondità, la squadra è mancata nel giro palla e i due gol ravvicinati ci hanno messo in una condizione non facile. Nel secondo tempo abbiamo alzato il ritmo come dobbiamo fare, non possiamo fare a meno di questo e siamo stati pericolosi conducendo la partita come solitamente facciamo. Abbiamo degli infortuni che ci hanno messo in difficoltà, ma questo non deve essere un’alibi: l’identità viene prima di tutto e nel secondo tempo l’ho vista”.

Inter – Milan (ore 20, Canale 5)

Un derby che vale un trofeo. Riad, per la seconda volta negli ultimi tre anni, ospiterà una stracittadina milanese di gran lusso, visto che metterà in palio il primo titolo della stagione. La Supercoppa non è certo l’obiettivo più importante, anzi si può tranquillamente dire che occupa l’ultimo posto nella scala delle priorità, ma di sicuro nessuno vuole perderla, tanto più contro gli acerrimi rivali. Il discorso vale per l’Inter, decisa a riscattare la sconfitta del 22 settembre, ancor di più per il Milan, chiamato a un’impresa che, forse, darebbe la svolta alla stagione. Inutile sottolineare come le squadre arrivino a questa finale in modo opposto: i nerazzurri stanno letteralmente volando e hanno appena spazzato via l’Atalanta con la solita grande prestazione, i rossoneri sono reduci dal cambio di allenatore e si sono guadagnati la finale con una vittoria alquanto rocambolesca sulla Juventus. Sulla carta, insomma, la squadra di Inzaghi parte nettamente favorita, ma proprio il sopraccitato derby d’inizio campionato deve farla stare con le antenne ben dritte. Anche lì, infatti, non sembrava esserci partita, invece il Milan di Fonseca riuscì a spuntarla, per giunta convincendo, in barba a qualsiasi pronostico della vigilia. Certo, non sempre va così e i valori espressi inducono a mettere l’Inter in pole position, tanto più che il lavoro di Conceiçao è ancora in altissimo mare. La sua mano, com’era prevedibile, si è vista soprattutto a livello psicologico, ma se con la timida Juve di questi tempi è stato sufficiente, contro i nerazzurri servirà molto di più: Inzaghi e i suoi non vedono l’ora di tornare a vincere un derby e mettersi in bacheca la nona Supercoppa della loro storia (in quel caso scatterebbe l’aggancio alla Juve, mentre il Milan è a quota 7) e solo una grandissima prova potrebbe impedirglielo. 

Inzaghi: “Impariamo dagli errori dell’ultimo derby per vincere la Supercoppa”

“Il derby è una partita particolare ed emozionante, con il primo trofeo stagionale in palio – ha sottolineato Inzaghi -. Sarà il 13° per me da quando sono a Milano, ci ricorda cose meravigliose come la vittoria dello scudetto o la semifinale di Champions. Cercheremo di non fare gli errori dell’ultima partita che abbiamo perso meritatamente, anche se i rossoneri hanno cambiato la guida tecnica i giocatori sono gli stessi. Vincere la Supercoppa sarebbe importantissimo, ma nelle ultime due stagioni ha ancora più valore perché bisogna affrontare due partite ravvicinate. Sappiamo che affrontiamo una squadra forte e ci fa piacere avere tanti tifosi qui a Riad, sono sempre stati affettuosi. Noi promettiamo di mettere tutto in campo, sapendo che ci saranno comunque delle difficoltà da affrontare. Lautaro? Sono stato attaccante anch’io e so l’importanza del gol, ma fa un grande lavoro e lo vediamo tutti. Gli attaccanti vogliono sempre segnare, ma lo vedo tranquillo e sta lavorando nel migliore dei modi. La squadra sta conquistando vittorie importanti ugualmente e lui ci darà una grande mano da qui alla fine”.

Conceiçao: “Abbiamo avuto un giorno di riposo in meno, ma non vogliamo alibi”

“Spero che la squadra stia meglio di me, visto che io non sto benissimo – ha scherzato Conceiçao, ancora alle prese con la febbre -. Stiamo preparando questa finale contro l’Inter che è una squadra forte e abituata negli ultimi anni a vincere, giocano insieme da tanto tempo, ma guardiamo noi stessi e nelle difficoltà dobbiamo essere uomini e prenderci le nostre responsabilità. Abbiamo un giorno in meno di riposo e diversi giocatori che rientrano dagli infortuni e non possono essere al meglio, ma non sono alibi. Vivo questa vigilia senza sentimenti particolari, ho solo tanta voglia di preparare al meglio la partita per dare ai ragazzi le indicazioni giuste e provare a battere l’Inter. Alla base dobbiamo avere la fame di vittoria, mezzo passo è stato fatto e ora ci manca l’altro, siamo fiduciosi anche se abbiamo delle difficoltà da affrontare. Leao? Sicuramente non ha i 90 minuti nelle gambe”.

Inter – Milan, le probabili formazioni  

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Taremi, Lautaro

In panchina: Martinez, Calligaris, Palacios, Carlos Augusto, Darmian, Frattesi, Buchanan, Aidoo, Asllani, Zielinski, Correa, Arnautovic 

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Di Gennaro, Acerbi, Pavard, Thuram

Squalificati: Nessuno

Milan (4-4-1-1): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Hernandez; Musah, Fofana, Reijnders, Jimenez; Pulisic; Morata

In panchina: Sportiello, Torriani, Gabbia, Pavlovic, Calabria, Bartesaghi, Terracciano, Bennacer, Liberali, Loftus-Cheek, Leao, Jovic, Camarda, Abraham

Allenatore: Conceiçao

Indisponibili: Florenzi, Okafor, Chukwueze

Squalificati: Nessuno

Related Post
Categories: Sport