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Supercoppa italiana al Milan: trionfo dei rossoneri di Conceicao che rimontano e battono l’Inter per 3 a 2

Clamorosa vittoria del Milan nella finalissima di Supercoppa italiana a Riad: sotto di due gol, la squadra di Conceicao rimonta e beffa l’Inter che si vede così sfuggire di mano un trofeo che pensava già vinto

Supercoppa italiana al Milan: trionfo dei rossoneri di Conceicao che rimontano e battono l’Inter per 3 a 2

Tripudio rossonero. È il Milan ad alzare la Supercoppa Italiana nel cielo di Riad, al termine di un derby folle e spettacolare, decisamente inadatto ai deboli di cuore. Sul prato dell’Al-Awwal Park è successo davvero di tutto, con il Diavolo a rimontare ben due gol di svantaggio e a vincere il match nei tempi regolamentari, lasciando di stucco un’Inter che, forse, pensava di avere già in mano il primo trofeo della stagione. Invece lo ha vinto Sergio Conceiçao, da ieri ufficialmente nella storia del Milan: la Supercoppa gli consegna il record del titolo più veloce conquistato da un tecnico rossonero, ma soprattutto lo mette definitivamente al centro del progetto di Via Aldo Rossi, oltre che nel cuore dei tifosi.

Inter – Milan 2-3: Conceiçao trionfa in rimonta con Hernandez, Pulisic e Abraham

Partita pazza, dicevamo, perché se era lecito attendersi un derby divertente, in pochi immaginavano una gara del genere, specialmente dopo un primo tempo equilibrato e abbastanza avaro di emozioni. La prima degna di nota era arrivata proprio a un soffio dall’intervallo, con Dimarco ad approfittare di una dormita del Milan su una rimessa laterale e il conseguente gol di Lautaro, bravissimo nel battere Maignan sul suo palo dopo aver stordito Thiaw e Theo Hernandez (45+1’).

Neanche il tempo di rientrare dagli spogliatoi e l’Inter, che nel frattempo aveva perso Calhanoglu per infortunio, raddoppiava con Taremi, lanciato da De Vrij nel cratere lasciato dai difensori rossoneri e freddo nel segnare il suo secondo gol in maglia nerazzurra (47’). In quel momento pochi, pochissimi, pensavano a una partita ancora aperta, ma tra questi c’era sicuramente Sergio Conceiçao, lesto a giocarsi la carta Leao nonostante le condizioni fisiche precarie. Almeno questo si pensava, perché il portoghese entrava in campo come una furia, disputando di gran lunga la miglior prestazione stagionale.

Rafa si procurava una punizione dal limite dell’area (anche se prima c’era un fallo di Morata su Asllani non visto da Sozza) e Theo Hernandez rimetteva tutto in discussione, complice un Sommer tutt’altro che esente da colpe (52’). Il gol accendeva un vero e proprio fuoco nel Milan, diventato improvvisamente padrone del campo: Pulisic sprecava da buona posizione, Bastoni salvava di faccia (!) un tiro a botta sicura di Reijnders, Morata costringeva il portiere svizzero a una super parata su colpo di testa. Passata la sfuriata anche l’Inter tornava a spaventare Maignan, prima con Taremi (in ritardo di un soffio su cross di Dumfries), poi con Carlos Augusto, il cui colpo di testa finiva sul palo. Conceiçao calava l’all-in sul prato di Riad, inserendo anche Abraham e Loftus-Cheek, per un Milan a trazione decisamente anteriore: la mossa pagava al minuto 80’, quando Leao e Theo Hernandez innescavano Pulisic per il gol del 2-2.

Partita finita? Nemmeno per sogno. I nerazzurri tornavano all’assalto e sfioravano due volte la rete del nuovo vantaggio, prima con Frattesi (salvataggio super di Thiaw), poi con Dumfries, murato da un’uscita di Maignan. I rigori sembravano ormai cosa fatta, ma al 93’ Pulisic e Leao costruivano la verticalizzazione che consegnava ad Abraham la palla del 2-3: l’inglese non sbagliava e il Milan conquistava l’ottava Supercoppa della sua storia, per la gioia di Conceiçao (incontenibile nei festeggiamenti, sia in campo che nello spogliatoio) e della Lega Calcio, ben felice di aver esportato in Arabia uno show di tale portata.

Conceiçao: “La magia l’hanno fatta i giocatori! Leao? Può diventare il migliore al mondo”

“Sono molto contento per i ragazzi perché non era facile – ha esultato Conceiçao -. Abbiamo avuto pochi giorni per lavorare sui dettagli che sono importanti, inoltre affrontavamo due squadre fortissime come Juve e Inter. La magia l’hanno fatta i giocatori che hanno assorbito i nostri messaggi, anche se dobbiamo ancora migliorare molto. Con umiltà possiamo fare quattro mesi di buon livello in campionato e una buona Champions League. Abbiamo sistemato due o tre cose in fase offensiva, ma avevamo preso due colpi duri subendo gol nel recupero da rimessa laterale e il raddoppio per una lettura sbagliata. Questo però significa che questo Milan ha carattere, siamo riusciti a rimontare contro due grandi squadre. All’intervallo l’allenatore deve intervenire e sistemare, per questo mi pagano… Abbiamo difensori e centrocampisti con cui possiamo fare meglio, ma serve più coraggio per tornare ad essere un grande Milan. Non dobbiamo avere paura, lavoriamo per questo ma i ragazzi sono intelligenti e capiscono quello che vogliamo io e il mio staff. Leao? È un fenomeno, lo conosco da tanto tempo. Deve imparare due o tre cosine e secondo me può essere il miglior giocatore del mondo, gliel’ho già detto. Ha tutto per diventarlo, deve solo migliorare in un paio di cose: se mette la sua qualità al servizio della squadra sarà ancora più forte”.

Inzaghi: “Sconfitta dolorosa, ma la mia Inter ha sempre saputo rialzarsi”

“Bisogna fare i complimenti al Milan che non ha mai mollato ed è rimasto in partita nonostante i due gol di svantaggio – il commento amaro di Inzaghi – Poi chiaramente sull’azione del 2-1 abbiamo perso una palla quando dovevamo controllare. Potevamo andare sul 3-1, ma Maignan è stato bravo su Carlos Augustoe Dumfries, dopodiché abbiamo preso il gol del 2-2 e l’abbiamo persa. È una sconfitta che fa male, torniamo a casa con tanta delusione. Sul 2-0 dovevamo gestirla meglio, ma questa squadra si rialzerà come successo negli ultimi tre anni e mezzo. Brucia, ma bisognerà ripartire nel modo migliore. Nel primo tempo potevamo gestire meglio la palla, abbiamo sbagliato qualcosa di troppo, poi nel secondo i cambi hanno inciso perché loro hanno messo gente di gamba e tanti attaccanti. Dovevamo gestire meglio, poi sul 2-1 abbiamo avuto l’occasione del palo di Carlos Augusto, la palla di Frattesi sul 2-2 e la respinta di Maignan su Dumfries. È una sconfitta dolorosa, però da queste partite si può crescere. Prenderemo degli insegnamenti, io per primo perché fa male perdere così una finale con due gol di vantaggio. Gli infortuni di Thuram e Calhanoglu? Sicuramente sono elementi importantissimi, nel calcio ci sono giocatori imprescindibili, ma non deve essere il nostro caso. Giocando ogni tre giorni abbiamo bisogno di tutti, ora aspettiamo che rientrino anche i difensori che ci daranno una mano, tutte le squadre giocano tanto e bisogna alternare per non avere infortuni”.

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