Proroga per le villette, detrazione in 10 anni, riapertura dei termini per le cessioni relative alle spese 2022 e conversione in Btp dei crediti incagliati ma solo per banche, assicurazioni e altri istituti intermediari. Sono queste alcune delle novità principali del decreto Superbonus, approvato dall’Aula di Montecitorio con 172 favorevoli e 114 contrari, in cui non sono mancati accesi scambi verbali tra la maggioranza e l’opposizione. Ora il testo passa blindato al Senato e dovrà essere approvato entro il 17 aprile, senza modifiche per non tornare indietro alla Camera.
Proroga per le villette
La novità più importante è la tanto attesa proroga della scadenza fissata a fine mese per portare in detrazione al 110% le spese relative alle unità unifamiliari e a quelle indipendenti. Ma solo rispettando la condizione di base: aver effettuato almeno il 30% dei lavori complessivi entro il 30 settembre del 2022. Ci saranno ben sei mesi in più per effettuare i bonifici relativi agli interventi: fino al 30 settembre del 2023, dal vecchio termine del 31 marzo.
Salve le cessioni 2022
Le spese dello scorso anno potranno essere ancora cedute anche oltre l’attuale scadenza del 31 marzo a fronte di una sanzione di 250 euro: si potrà arrivare al 30 novembre, ma solo se la cessione è eseguita a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, società appartenenti a un gruppo bancario iscritto al relativo albo, imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Detrazione in dieci anni
Lo stop a cessione e sconto in fattura dello scorso 17 febbraio ha messo diversi contribuenti nell’impossibilità di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi un livello di sconti come quello generato dal Superbonus. Arriva una chance in più per i redditi bassi con scarsa capienza fiscale: solo per le spese 2022 del 110% sarà possibile recuperare in dieci anni, invece di quattro, la detrazione. L’opzione per l’allungamento dovrà essere esercitata nella dichiarazione 2024.
Crediti, per le banche la conversione in Btp
I crediti del Superbonus potranno essere convertiti in Btp ma solo per le banche, le assicurazioni e gli altri istituti intermediari. Per evitare che questi soggetti esauriscano la propria capienza fiscale, scatterà la possibilità di utilizzare i crediti al fine di sottoscrivere emissioni di buoni del Tesoro poliennali (Btp) da 10 anni (a partire dal 2028) per smaltire fino al 10% dei crediti di imposta compensati. La misura vale per gli interventi effettuati fino al 2022. L’attuazione passerà da provvedimenti di Entrate e ministero dell’Economia, sentita la Banca d’Italia.
Nessuna novità per la cessione dei crediti
Nessuna novità, invece, sui crediti incagliati. Almeno non dal governo, mentre Unicredit ha annunciato di aver riaperto alla cessione. L’esecutivo sta pensando a un sistema per smaltire i crediti bloccati grazie alle grandi partecipate statali, ma il meccanismo al momento non vede ancora la luce.