Fine anno, tempo di Milleproroghe. Durante l’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno, ancora in corso, sono stati esaminati il pacchetto di decreti attuativi della delega fiscale all’esame definitivo, tra cui il taglio delle aliquote Irpef, insieme a tre decreti legislativi su adempimento collaborativo, contenzioso tributario e diritti del contribuente. Tuttavia, il focus principale è stato sul Superbonus.
Superbonus: c’è l’accordo
Il governo ha raggiunto un accordo sul Superbonus: la misura non sarà inserita nel Decreto Milleproroghe, ma in un provvedimento ad hoc. L’esecutivo di Giorgia Meloni, attraverso un comunicato stampa, ha annunciato che il credito d’imposta sarà riconosciuto per i lavori completati e asseverati entro il 31 dicembre 2023, per i cantieri avviati rispettando i termini del Superbonus 110%. Per gli interventi ancora da effettuare dal 1° gennaio 2024, si confermano le percentuali previste dalla legislazione vigente, ovvero il 70%. Al fine di proteggere i cittadini a basso reddito e agevolare la conclusione dei cantieri che hanno raggiunto uno stato di avanzamento del 60% al 31 dicembre 2023, è previsto un contributo specifico per i redditi inferiori a 15mila euro. Questo contributo coprirà le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024 e sarà gestito dall’Agenzia delle entrate, con modalità definite da un decreto ministeriale entro 60 giorni, senza incidere sulla base imponibile delle imposte sui redditi.
Forza Italia ha commentato positivamente l’accordo: “Accordo positivo su Superbonus. Grazie all’impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di Forza Italia”. Il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, aveva già anticipato la posizione del partito, affermando che il giudizio era positivo e che si stava lavorando per una proroga del Superbonus, specialmente per chi aveva lavori oltre il 70%, valutando soluzioni legislative diverse dal Milleproroghe. La soluzione ora sembra essere stata trovata.
Aggiornato venerdì 29 dicembre 2023 alle ore 8:30