A volte basta veramente poco per rendersi conto dei volteggi della politica italiana.
Il Superbonus edilizio 110%, di cui si dice ogni male e della prossima, urgente ed imprescindibile archiviazione, è l’ultimo caso che ci arriva dal Palazzo.
La data di fine lavori per i condomini potrebbe essere il 30 giugno 2024 e non più il 31 dicembre 2023. Il centrodestra c’ha ripensato? La ferocia antiecologia di Stato è scomparsa ? Un po’, almeno n questi giorni.
In commissione Bilancio al Senato la senatrice Licia Ronzulli, il senatore Claudio Lotito ed altri hanno presentato un emendamento al Decreto Anticipi per consentire di chiudere i cantieri a metà 2024. Sei mesi in più di lavori con imprese a fare in fretta.
Secondo Forza Italia il Superbonus, qualche beneficio energetico ai condomini dovrebbe portarlo, per cui vale la pena concedere una proroga per tirare giù impalcature e calcinacci. Ricordate il mal di pancia del Ministro Giancarlo Giorgetti ? Se Forza Italia passa, il malessere si trasforma in una una odiosa sopportazione.
Per ottenere la proroga bisogna, però, aver eseguito almeno il 60 per cento dei lavori al 31 dicembre. Questo per FI, ma in commissione ci sono anche altri che vogliono la prosecuzione dei cantieri.
Tutto il mondo delle costruzioni aveva lanciato un appello per ottenere la proroga ed evitare la chiusura traumatica dei lavori. Ce li mettiamo contro, devono aver pensato in Forza Italia ?
Bastano sei mesi ?
Bastano sei mesi per recuperare il 70% delle spese. La domanda resta aperta e non è l’unica sul fronte energetico e ambientale. Anche al Ministero dell’Ambiente, purtroppo, ci mettono del loro.
I beneficiari del Superbonus entro fine 2023 dovranno comunque documentare i lavori di efficientamento energetico mediante uno stato avanzamento lavori. Stavolta dovranno esserci occhi ben aperti contro truffe e magheggi: Pantalone si sarà attrezzato meglio.
Il Decreto Anticipi è in discussione al Senato e dovrebbe arrivare in aula entro fine mese. Se conterrà la proroga i costruttori tireranno un sospiro di sollievo e penseranno (bene) di essere stati ascoltati dal partito di un loro ex collega .
Nel merito lo slittamento di sei mesi (?) è una tregua contro un provvedimento usato come catapulta distruttrice nel campo dell’avversario politico. Peccato che la catapulta può anche fare cilecca.