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Superbonus, ok della Camera: ora è legge. Dallo spalma crediti in 10 anni alla stretta per le banche: ecco cosa cambia

Con 150 voti favorevoli e 109 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto Superbonus. Il provvedimento, già approvato dal Senato il 16 maggio, è passato senza ulteriori modifiche

Superbonus, ok della Camera: ora è legge. Dallo spalma crediti in 10 anni alla stretta per le banche: ecco cosa cambia

La Camera ha chiuso la partita sul Superbonus, approvando il decreto con 150 voti a favore e 109 contrari. Dopo aver ottenuto l’ok dal Senato il 16 maggio, il provvedimento – che introduce la stretta sui bonus edilizi fortemente voluta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – ha ottenuto il via libera dall’Aula di Montecitorio senza ulteriori modifiche. Sono state invece rinviate la sugar tax (a luglio 2025) e la plastic tax (a luglio 2026), che sarebbero invece dovute scattare questa estate.

Tornando al Superbonus, tra le modifiche apportate durante l’esame al Senato ci sono due cambiamenti principali. Innanzitutto, il cosiddetto “spalma-detrazioni” permette di ripartire le detrazioni per le spese sostenute dal gennaio 2024 in 10 anni con effetto retroattivo. In secondo luogo, a partire da gennaio 2025, banche e assicurazioni non potranno più compensare i crediti derivanti dai bonus edilizi con i contributi Inps e Inail. Le novità dunque sono quelle ampiamente già discusse, ma facciamo un breve riassunto.

Il decreto Superbonus è legge: ecco cosa cambia

Le importanti novità contenute nel decreto Superbonus sono:

  • Spalmamento delle detrazioni su 10 anni (con effetto retroattivo): le detrazioni relative alle spese sostenute nel 2024 (ora al 70% e nel 2025 scenderà al 65%) per il Superbonus, il Bonus per le barriere architettoniche e il Sismabonus (incluso il Sismabonus acquisti) saranno ripartite in 10 quote annuali anziché in 4/5 come attualmente previsto. In ballo c’è un ammontare di detrazioni fruibili di quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. 
  • Stop alla compensazione dei contributi per banche e assicurazioni dal 2025: dal 2025, le banche non potranno più compensare i crediti del Superbonus con debiti previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Questa regola, sebbene non si applichi alle persone fisiche, mira a garantire una corretta gestione dei crediti e a prevenire abusi. La violazione comporterà il recupero del credito indebitamente compensato, oltre all’applicazione di sanzioni.
  • Norma antiusura per i crediti: a partire dal 2025, banche, assicurazioni e intermediari che acquistano crediti a prezzi scontati (inferiore al 75%) dovranno ripartirli in 6 rate annuali, che non potranno essere cedute o ulteriormente ripartite. La norma vale per i crediti generati a partire da maggio 2022. La norma non si applica se il prezzo di acquisto è pari o superiore al 75% e viene attestato con una dichiarazione sostitutiva.
  • Taglio del bonus per le ristrutturazioni: sebbene confermato al 50% per l’anno in corso (con un tetto di spesa detraibile di 96mila euro), il bonus ristrutturazioni subirà una riduzione – salvo proroghe – al 36% dal 2025, e successivamente al 30% dal 2028 al 2033.
  • Fondo per interventi da Superbonus nelle aree terremotate e per quelle al di fuori: arriva un plafond di 400 milioni per consentire la cessione e lo sconto in fattura nelle zone colpite dai sismi del 2009 e del 2016: potrà essere usato solo per le nuove pratiche. È previsto anche un fondo da 35 milioni di euro per sostenere interventi da Superbonus (energetici e antisismici) su immobili danneggiati da eventi sismici avvenuti dal 1° aprile 2009, in regioni diverse da Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
  • Cilas dormienti: Le comunicazioni di inizio lavori per il superbonus presentate entro il 16 febbraio 2023 saranno depotenziate (si tratta della data che è stata definita dal decreto blocca cessioni del 2023 (dl 11/2023).
  • Fondo per interventi del Terzo Settore rimasti senza cessione del credito: infine viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per il 2025 per sostenere interventi di riqualificazione energetica e strutturale realizzati su immobili utilizzati dagli enti del terzo settore, onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale per svolgere le proprie attività.

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