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Superbonus 110%: più energia pulita e posti di lavoro, lo dice una ricerca di Nomisma con Ance

Imagoeconomica

Si può pensare alla transizione ecologica senza Superbonus 110%? Le polemiche intorno alla concessione degli incentivi per migliorare l’efficienza delle abitazioni trovano risposta in una ricerca di Nomisma e Ance Emilia Romagna. La notizia più clamorosa è che ogni euro investito sul Superbonus 110% ne ha generati più di tre. Enea, che per legge monitora l’andamento della spesa e il progresso dei lavori, ha accertato che ad oggi sono stati chiusi ben 147.242 cantieri.

Il Superbonus 110% è quindi una strategia irrinunciabile all’interno della transizione ecologica nazionale. Gli effetti positivi dovrebbero condizionare le scelte della politica che non può dividersi intorno a strumenti agevolativi. Ovvio che tutt’altra storia sono le truffe e gli espedienti per spillare fondi senza efficienza.

Il Superbonus 110% ha messo in moto 124 miliardi

Nel convegno bolognese durante il quale è stata presentata la ricerca si è evidenziato che il Superbonus 110% ha generato un valore economico di 124,8 miliardi a fronte dei 38,7 miliardi già investiti. La misura, inoltre, sta portando benefici ambientali ed occupazionali. Sul primo fronte, ci sono passi avanti nell’abbattimento di CO2 generata dall’edilizia. Quanto al secondo, tutto il mondo delle costruzioni aggregato all’Ance, dall’inizio del Superbonus, ha avuto 410mila occupati in più; altri 224 mila, invece, sono quelli legati all’indotto, con un saldo positivo attuale di 634mila occupati in più.

L’Italia, insomma, non sta andando male nel miglioramento energetico, tanto dei condomini che delle villette. “Riteniamo fondamentale che la misura espansiva del 110%, non grava sui conti pubblici ma anzi li migliora generando ricchezza, occupazione e benessere per i cittadini contribuendo significativamente all’innalzamento del Pil “, dice Leonardo Fornaciari, Presidente di Ance Emilia Romagna.

Per respingere il tran tran dello spreco di denaro pubblico, Nomisma ha calcolato che coloro che hanno messo cappotto termico e pannelli fotovoltaici godranno di un risparmio medio in bolletta elettrica di 500 euro all’anno. E poi da Nord a Sud si producono già 106 milioni di Kilowattora puliti con una previsione di ulteriori 37 milioni per i cantieri ancora in lavorazione.

Superbonus 110%: i costruttori chiedono che diventi strutturale

I dati – ripetono i costruttori – dimostrano che il costo di un intervento di Superbonus 110% è coperto già per la metà dalle entrate generate dal cantiere. Se a queste si somma l’indotto, il saldo è nettamente positivo. Il patrimonio immobiliare da ristrutturare e che consuma tanto gas e petrolio è l’altra faccia del processo. Le agevolazioni per ristrutturare hanno effetti sul contenimento di consumo di suolo e su minori investimenti per servizi e infrastrutture collegate. È evidente il maggior valore degli immobili beneficiari. I costruttori nella loro battaglia se la prendono anche con la disinformazione, quella specie di greenwashing che ha creato “enormi problemi alle imprese, all’occupazione e a milioni di famiglie italiane che si vedono i lavori bloccati”, aggiunge Fornaciari.

Il Superbonus 110% diventerà strutturale? Il mondo dell’edilizia ritiene di sì e si muove per questo, come ritiene urgente e prioritario rimettere in moto il mercato delle cessioni dei crediti. Ma tra le aspettative degli industriali e le manovre della politica si è inserita la crisi di governo con il decreto Aiuti, che proprio per il Superbonus 110% non prevede proroga. D’altronde, Draghi non ha mai dissimulato le sue perplessità sull’applicazione generale del provvedimento concepito nel 2020 dal governo Conte.

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Categories: Economia e Imprese