Sconto in fattura per tutte le ristrutturazioni edilizie e nuove regole per il Superbonus 110% sulle case unifamiliari. In tema di fisco e immobili, sono queste le due novità fondamentali che il governo intende apportare alla legge di bilancio. Il provvedimento dovrebbe arrivare in Parlamento entro questa settimana: la scadenza originaria era il 20 ottobre e – anche se qualche giorno di ritardo è considerato fisiologico – ormai l’esecutivo Draghi si sta avvicinando al record negativo dell’anno scorso, quando la manovra arrivò in Aula quasi un mese dopo il previsto, il 18 novembre. Anche per questo il governo potrebbe scegliere di accorciare i tempi modificando il testo della legge ancor prima che approdi ufficialmente in Senato, così da evitare la strada dell’emendamento.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si sta parlando.
SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO
Nella prima versione della manovra il governo aveva stabilito che, dal 2022, i contribuenti avrebbero potuto usare lo sconto in fattura e la cessione del credito solo sul Superbonus 110%. Adesso, invece, si sarebbe deciso nuovamente di estendere queste possibilità a tutti i bonus edilizi (l’ecobonus per le ristrutturazioni edilizie, il bonus facciate e non solo).
I due meccanismi in questione sono particolarmente importanti, perché avvantaggiano soprattutto i redditi bassi, che spesso non accedono ai bonus perché non hanno una capienza fiscale sufficiente o perché non possono permettersi di pagare subito i lavori per poi recuperare i soldi in più anni. Questi ostacoli vengono superati con lo sconto in fattura o con la cessione del credito, che permettono ai contribuenti di cedere l’agevolazione fiscale (nel primo caso alla ditta che svolge i lavori, nel secondo a una banca o a una finanziaria) ottenendo così un vantaggio economico immediato.
SUPERBONUS 110% PER CASE UNIFAMILIARI
La seconda modifica riguarda il Superbonus 110% sulle case unifamiliari. Nella manovra uscita dal Consiglio dei ministri (testo peraltro mai ufficializzato) era previsto che i proprietari, per accedere all’agevolazione, dovessero avere un Isee inferiore a 25mila euro. Il requisito è stato molto criticato perché escluderebbe dal Superbonus 110% diverse famiglie che non vivono in condizioni di difficoltà, ma nemmeno si possono considerare particolarmente benestanti. Stando alle indiscrezioni riportate dal Messaggero, quindi, il governo potrebbe decidere di cancellare il tetto Isee, obbligando invece i proprietari a presentare la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cilas) entro una scadenza determinata (si parla del mese di marzo).