L’Italia ha registrato un risultato straordinario nel 2023, emergendo come uno dei Paesi con la crescita percentuale più rapida nel numero dei super ricchi, distinguendosi nettamente dalla media europea, che ha registrato una crescita del 4%, e superando persino gli Stati Uniti. Questo risultato è uno dei principali dati emersi dal World Wealth Report 2024, redatto dal Capgemini Research Institute, che analizza la crescita dei patrimoni personali in 71 Paesi, coprendo oltre il 98% del reddito nazionale lordo globale e il 99% della capitalizzazione dei mercati azionari mondiali.
Il report rivela che la ricchezza dei milionari nel mondo ha toccato un nuovo record di 86.800 miliardi di dollari nel corso del 2023, grazie a una crescita annuale del 4,7%, galvanizzata dal miglioramento delle prospettive economiche globali. Inoltre, la popolazione degli High Net Worth Individuals (Hnwi), ossia individui con un patrimonio investibile di almeno 1 milione di dollari, ha registrato un aumento del 5,1%, raggiungendo la cifra di 22,8 milioni di persone a livello mondiale. Inoltre, l’1% più ricco detiene una quota significativa della ricchezza totale, evidenziando una tendenza globale verso una maggiore concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi.
Super ricchi in Italia: un balzo record grazie al regime fiscale agevolato
In questo contesto globale, l’Italia ha registrato una crescita dell’8,4% nel numero dei super ricchi nel 2023, ponendosi al vertice della classifica europea e subito dietro l’India, che ha segnato una crescita del 12%. A differenza del resto d’Europa, dove l’inflazione elevata e la lenta crescita dei Pil nazionali hanno frenato l’aumento dei patrimoni, il nostro Paese ha beneficiato di rendimenti azionari positivi e un turismo in forte crescita. Questi elementi hanno contribuito in modo significativo al balzo record dei paperoni italiani.
Un fattore chiave del boom italiano è il regime fiscale agevolato introdotto nel 2017, che prevede un’imposta sostitutiva di 100mila euro (e 25mila per ogni familiare) sui redditi prodotti all’estero per chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia. Questa misura ha reso l’Italia una meta ambita per i ricchi di tutto il mondo, con 1.136 persone che hanno colto questa opportunità nel 2022.
Ma dove investono? Guardando al futuro, i nuovi ultra-ricchi in Italia sono orientati verso investimenti in private equity, criptovalute e progetti Esg, nonostante alcune difficoltà riscontrate in alcuni investimenti Esg nel raggiungere i rendimenti sperati.
Confronto internazionale: l’Italia supera anche gli Usa
Il World Wealth Report 2024 evidenzia che, nonostante la crescita impressionante dell’India, l’Italia è riuscita a superare numerosi altri Paesi. Negli Stati Uniti, la popolazione dei super ricchi è aumentata del 7,3%, in Francia ha registrato una crescita del 6,4% grazie a un anno record per il turismo e l’export di prodotti di lusso mentre il Regno Unito e la Germania non sfiorano neanche il 3%. L’Italia ha superato entrambi i Paesi in termini di espansione della sua élite finanziaria. L’America Latina e il Medio Oriente hanno visto una crescita limitata dei milionari, con aumenti della ricchezza rispettivamente del 2,3% e del 2,9% e della popolazione rispettivamente del 2,7% e del 2,1%. L’Africa, invece, è stata l’unica regione a registrare una diminuzione nella ricchezza degli Hnwi (-1,0%) e nella popolazione (-0,1%) a causa del calo dei prezzi delle materie prime e della riduzione degli investimenti esteri.
Cambiamenti nell’asset allocation
La crescita degli Hnwi sta portando a un cambiamento nell’asset allocation, passando dalla preservazione della ricchezza a una logica di incremento della stessa. Nei primi mesi del 2024, la disponibilità di liquidità è scesa al 25% del totale del portafoglio, rispetto al 34% registrato nel gennaio 2023. Due milionari su tre pianificano di investire maggiormente nel private equity nel 2024, sfruttando le opportunità di sviluppo future.
Trasferimento di ricchezza: opportunità per il wealth management
Nei prossimi vent’anni, le generazioni che invecchiano trasferiranno oltre 80mila miliardi di dollari, aumentando la domanda di servizi a valore aggiunto di tipo finanziario e non finanziario. Il report rivela che il 78% degli Ultra High Net Worth Individuals (Uhnwi), ossia coloro con un patrimonio di almeno 30 milioni di dollari, considera essenziali questi servizi, e il 77% si affida alla propria società di wealth management per supporto nel trasferimento di ricchezza intergenerazionale.
L’importanza di una consulenza personalizzata
“I clienti chiedono di più ai loro wealth manager e la posta in gioco non è mai stata così alta – ha dichiarato Dario Patrizi, financial services director di Capgemini in Italia -. In questo momento di grandi trasferimenti di ricchezza e di crescita degli Hnwi, le aziende possono adottare misure concrete per coinvolgere e fidelizzare i clienti attraverso un’esperienza personalizzata e multicanale. Strumenti di finanza comportamentale basati sull’intelligenza artificiale e dati psicografici possono offrire un vantaggio competitivo, consentendo una maggiore comprensione del processo decisionale dei singoli individui”.