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Sulle Borse pesa la sindrome inflazione: in Usa prezzi verso i massimi. Corrono i rendimenti Btp

Pixabay

Il rombo dei cannoni in Ucraina combinato con l’attesa dei numeri dell’inflazione in Usa e Germania pesa sull’andamento dei mercati finanziari, investiti dal forte aumento dei rendimenti delle obbligazioni. Piazza Affari, in recupero, a metà seduta limita il ribasso allo 0,3%, meglio di Francoforte e Parigi che accusano flessioni superiori al punto percentuale.

Borse in attesa dell’inflazione in Usa e Germania

A dominare gli umori degli operatori è l’attesa dell’inflazione Usa che, secondo le revisioni, potrebbe superare l’8,50%. Le stime sono per un incremento dell’8,4% da +7,9% del mese precedente. Si tratterebbe comunque del livello più elevato da 40 anni.

In tensione anche l’andamento dei prezzi in Germania: che potrebbe superare quota 7,50% aumentando così la pressione sulla Bce alla vigilia della riunione di giovedì. In netto peggioramento anche l’indice Zew che misura il sentiment dell’economia: l’indicatore si è attestato a -41 punti da -39,3 di marzo, la lettura più bassa dal maggio dello scorso anno: per i prossimi mesi resta viva la paura della stagflazione.

E le obbligazioni sono in tensione, vola il Btp 10 anni

Resta così alta la tensione sul mercato obbligazionario. Il bund tedesco a dieci anni tratta a- 0,83%, +3 punti base, sui massimi dal 2015.

Il BTP decennale vola a 2,519%, sui massimi da due anni. Il Treasury Note a dieci anni si porta a 2,80% di rendimento, +3 punti base, sui massimi dal 2018. La curva diventa più ripida: spread tra due anni e dieci anni a quasi 30 punti base, da venti di ieri ll Tesoro italiano ha collocato stamane tutti i 6,5 miliardi di euro di BOT annuali offerti a un rendimento del -0,105%, in rialzo di 33 punti base rispetto alla precedente asta.

Borsa Milano: Leonardo corre ancora

Brilla in questa cornice Leonardo +4,26% ad un passo dalla soglia dei 10 euro, sotto la spinta del buy di Deutsche Bank.

Sfreccia Ferrari +2,7%: BNP Paribas promuove il giudizio a Outperform, il target sale da 230 a 235 euro.

Saras+3,2%, sui massimi da oltre un anno nella prospettiva di margini di raffinazione più elevati. Stabile Eni -0,2%, ha firmato in occasione della visita di Mario Draghi un accordo con Sonatrach che consentirà l’aumento delle forniture di gas dall’Algeria all’Italia tramite il gasdotto Transmed/Enrico Mattei.

Gas Naturale +3%. “Quanto sta avvenendo con Russia e Ucraina ridisegna le interconnessioni per il gas oggi, domani per l’idrogeno, ma anche per energia elettrica rispetto a come sono oggi in Europa, c’é la possibilità che i Paesi del Sud dell’Europa, i Paesi del Mediterraneo, con le connessioni che hanno possano diventare essi stessi hub di energia elettrica, prodotta da rinnovabili e gas” ha detto il premier nel corso dell’incontro.

In movimento anche Bpm +1,18%. Secondo Bloomberg, l’istituto e Axa avrebbero iniziato a discutere la possibile cessione del business assicurativo, che la banca milanese ha la possibilità di riportare completamente in-house tra il 2022 e giugno 2023 (Vera Vita e Vera Assicurazioni), per un valore complessivo pari a 1,5 miliardi. 

I dati macro da tenere sotto occhio

Euro dollaro in lieve calo a 1,086, sui minimi da inizio marzo.

Oro invariato a 1.958 dollari.

Il petrolio Brent e WTI sale del 3%, lunedì ha chiuso in calo del 4%. Sul tavolo c’è l’ipotesi che Bruxelles decida un embargo sul petrolio russo nell’ambito di un possibile nuovo pacchetto di sanzioni.

Bitcoin oscilla nervosamente intorno a quota 40.000 dollari, ieri -7%.

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