È guerra aperta tra Veolia e Suez, i due colossi francesi dell’energia. Nonostante i ripetuti No del board di Suez a un potenziale matrimonio, Veolia ha deciso di forzare la mano, depositando un’offerta ostile sul suo concorrente pari a 7,9 miliardi in contanti. il prezzo proposto è di 18 euro per azione, con un premio del 75% sul prezzo di chiusura del 30 luglio, data in cui sono iniziate le operazioni di Veolia per portare a compimento il proprio piano. Ricordiamo infatti che lo scorso ottobre la multinazionale guidata da Antoine Frérot aveva già acquistato da Engie una quota pari al 29,9% di Suez e l’opa che quindi l’opa depositata oggi si riferisce al restante 70,1 per cento.
“Nell’interesse della concorrenza, sono più che mai disposto a discutere con la direzione di Suez il perimetro da rafforzare attorno a Suez Eau Francia, che potremmo vendere – ha dichiarato Frérot, amministratore delegato di Veolia – Sono convinto che questo chiarimento aumenti ulteriormente le possibilità di raggiungere un accordo soddisfacente per tutti”.
“L’annuncio di Veolia costituisce una nuova grave irregolarità, nonché un disprezzo per lo Stato francese che ha cercato di promuovere una soluzione amichevole, migliore per gli azionisti, i dipendenti e tutte le parti interessate”, ha replicato Suez in un comunicato, affermando anche che andare avanti con l’offerta “sarebbe inaccettabile da un punto di vista etico”.
La vicenda ha destato non poco scalpore in Francia, tanto che sulla questione è intervenuto direttamente il ministro dell’Economia Bruno Le Maire che ha annunciato che si rivolgerà all’Amf (la Consob francese), chiedendole di occuparsi del dossier: “l’offerta di Veolia non è amichevole e contravviene agli impegni assunti a più riprese da Veolia. L’operazione pone anche un problema di trasparenza. Come mai l’offerta è stata, di colpo, depositata? Quindi fin da oggi ci rivolgeremo all’Amf”, ha dichiarato il ministro.
Suez si è rivolta fin da ieri sera al Tribunale del Commercio di Nanterre, che si è riunito nella notte. Tramite un’ordinanza, i magistrati hanno imposto a Veolia di sospendere il lancio dell’operazione, in attesa di un dibattito nel merito sui suoi precedenti impegni di transazione amichevole. Il gruppo ha però deciso di andare avanti per la sua strada e nella mattinata dell’8 febbraio ha depositato formalmente la sua offerta, che quindi, alla luce dell’ordinanza, rimane provvisoriamente sospesa.
Suez, da parte sua, su richiesta dei magistrati dovrà a breve depositare una citazione contro Veolia in vista di una prima udienza fissata per il 18 febbraio. L’intera procedura potrebbe prendere da uno a tre mesi.
Le novità arrivate oggi sono l’ennesimo capitolo di una saga cominciata mesi fa. A metà gennaio Suez aveva cercato di resistere alla corte di Veolia, annunciando di aver ricevuto un’offerta alternativa da parte dei fondi Ardian e Gip e chiedendo a Veolia di avviare un dialogo. Richiesta rispedita al mittente da quest’ultima. Il numero uno di Veolia, Antoine Frerot e il ceo di Suez, Bertrand Camus, si sono incontrati venerdì scorso, ma le posizioni delle due aziende sono rimaste inconciliabili, tra il progetto di fusione proposto dal primo e il mantenimento dei due gruppi indipendenti dichiarato dall’altro.
In questo contesto, i titoli di entrambe le società non sembrano risentire troppo dello scontro in atto: sulla Borsa di Parigi entrambi i titoli cedono lo 0,9%.