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Sudcorea, boom di giovani imprenditori

Trovare lavoro è un’impresa ardua anche in Corea, specie per i più giovani. Se le imprese private e lo Stato assumono poco e il lavoro langue, i venti-trentenni sudcoreani non si sono scoraggiati e si sono organizzati in proprio: la risposta vincente, infatti, sembra essere proprio il lavoro autonomo. 

Nel 2014 in Corea del Sud è aumentato notevolmente, per la prima volta dal 2002, il numero di occupati fra i giovani tra i 20 e i 30 anni: a guardare bene i dati, tuttavia, l’incremento non è dovuto a una ripresa delle assunzioni, ma a una crescita delle attività autonome. Chi poi riesce a trovare un lavoro subordinato spesso è costretto ad accettare, pur desiderando un impiego stabile e full-time, lavori temporanei e a tempo parziale: il lavoro precario, secondo le statistiche, interessa tre su dieci giovani che iniziano un rapporto di lavoro. 

Secondo Lee Hee-woo, funzionario della IDG Ventures Korea, “è sotto gli occhi di tutti che le grandi aziende licenziano, senza pensarci su due volte, un numero sempre più alto di propri dipendenti. Davanti a un tale spettacolo, sono in aumento i giovani laureati che optano per intraprendere una propria attività lavorativa. Il trend sta prendendo piede, tanto che università e altre istituzioni fanno a gara a offrire supporto a queste nuove start-up”. 

Ai ventenni non mancano certo entusiasmo e idee nuove e, nota Hwang Soo-kyung del  Korea Development Institute, “i giovani sono anche i più creativi, i più pronti a esplorare nuovi settori del business: chi invece ha qualche anno in più quando apre una propria attività si limita generalmente a caffè o a ristoranti”. 

Al Korea Development Institute, tuttavia, non tutti sono entusiasti del nuovo corso. “Il venture business boom tra i giovani è una tendenza positiva, ma stiamo attenti a non sopravvalutarla,” avverte Yoo Kyung-jun “non è certo così che si risolve il problema della disoccupazione. Ciò di cui c’è davvero bisogno è un mondo del lavoro equo e corretto, che elimini l’attuale discriminazione dei lavoratori precari rispetto a quelli fissi”.


Allegati: Chosun

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