Se le preoccupazioni sanitarie portate ancora una volta dalla pandemia restano al primo posto, appena un gradino sotto ci sono quelle economiche. Che investono tutta l’Italia a partire dal quel tessuto produttivo che permea l’economia del nostro Paese, ovvero le piccole e medie imprese che comunque, in questi mesi attraversati da chiusure e incertezze, hanno affrontato le difficoltà senza abbattersi. In tal senso, ci sono storie che dimostrano come molte aziende vitali prima del Covid possono esserlo anche ora, guardando al futuro con ottimismo.
È il caso di Sud Motori, pmi salernitana fondata nel 1996. Un’azienda giunta alla terza generazione familiare e che oggi rappresenta l’eccellenza nel campo delle rettifiche motori con una linea di produzione completa: dalla fase iniziale di smontaggio, pulizia e preparazione delle varie componenti sino alla fase finale dell’assemblaggio e dei test specifici di funzionamento e stoccaggio. Il tutto per clienti di primissimo piano dei trasporti regionali e nazionali, Ferrovie dello Stato in testa. Una realtà che rischiava, però, di dover arrestare gli investimenti in atto a supporto della crescita in seguito all’emergenza coronavirus, come ci racconta Michele, business developer dell’azienda, rappresentate della terza generazione dei De Stefano.
Che appena 27enne, dopo aver studiato e perfezionato gli studi anche all’estero, ha deciso di continuare la tradizione familiare: “Appena ci sono state le prime chiusure abbiamo subito utilizzato gli strumenti messi in campo dal governo, ma il nostro business si basa su commesse a breve termine e quindi nell’arco di pochi giorni abbiamo avuto bisogno di liquidità. A marzo, dopo che a gennaio registravamo un crescita anno su anno pari al 20%, ci siamo visti persi. Per non vanificare questo risultato abbiamo avuto bisogno di reperire un finanziamento pari a oltre mezzo milione di euro, e se non fosse stato per Italianonsiferma, non avremmo saputo far fronte a questa improvvisa frenata”.
Il finanziamento a cui si riferisce è quello ottenuto attraverso Banca Generali, che con l’azienda fintech Credimi – leader europeo dei finanziamenti digitali per le imprese – nei mesi scorsi ha messo a disposizione delle pmi una serie di prestiti con l’obbiettivo di portare il risparmio privato della clientela a supporto dell’economia reale qui rappresentata da Sud Motori. Un’iniziativa che la Banca del Leone Alato ha varato già dalle prime avvisaglie della crisi. Attraverso la collaborazione con Credimi, infatti, è stata data la possibilità ai risparmiatori di investire nei crediti di aziende sane, ma in difficoltà, come questa.
Il tutto con una rapidità che Stefano racconta con una battuta: “Abbiamo impiegato più tempo noi a preparare la documentazione che Banca Generali e Credimi a dare via libera al finanziamento: ci è voluta solo una settimana. Invece prima di scoprire questa possibilità – racconta sempre il giovane manager non senza una punta di amarezza – ci eravamo rivolti alla banca con cui avevamo un rapporto consolidato che però ci ha rifiuto il prestito per l’importo richiesto”. Un tema annoso per il nostro Paese, dove il canale bancario è spesso l’unica fonte a cui le imprese possono attingere liquidità.
#Italianonsiferma ha rappresentato proprio questa alternativa: grazie a questa operazione, infatti, nei mesi scorsi non solo Sud Motori ma centinaia di pmi hanno avuto nel complesso accesso a 100 milioni di euro di liquidità sotto forma di finanziamenti a 5 anni garantiti dal Fondo di Garanzia dello Stato (al 90%), con Generali, capogruppo della Banca Private, che ha sottoscritto una quota del 10% (10 milioni) dell’emissione. Con un meccanismo semplice alla base: le aziende che hanno fatto richiesta di finanziamenti sono state analizzate dalla piattaforma Credimi con cui Banca Generali ha stretto una collaborazione.
Un iter tecnologico che permette di accelerare molto i tempi, portando, nell’arco di pochi giorni – come in questo caso – all’erogazione della liquidità, e che ha consentito a molte aziende di superare le difficoltà. Come successo a Sud Motori, appunto, che ora guarda al futuro con maggiore serenità. Un risultato che è fonte di doppia soddisfazione anche da parte di Banca Generali, tanto che il vicedirettore generale, Andrea Ragaini, commenta: “In questi mesi ci siamo trovati davanti a storie come questa che ci rendono orgogliosi per due motivi. Da una parte, infatti, abbiamo verificato che Italianonsiferma ha contribuito a far ripartire aziende e imprese importanti per il territorio. Dall’altra cerchiamo di offrire un servizio di qualità per la protezione dei risparmi ai nostri clienti, guardando a soluzioni decorrelate dai rischi di volatilità come queste tipologie di investimento nel credito privato”.
Risparmio insieme ad economia reale, messe in relazione attraverso strumenti concreti: la sfida che Banca Generali ha accettato. Il vero ponte da cui passa la ripartenza.