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Sud Africa: migliaia di minatori intrappolati e abbandonati nella miniera illegale. Ecco gli schiavi dell’oro africano

Un’operazione di polizia in Sud Africa ha intrappolato migliaia di minatori illegali sottoterra in una miniera abbandonata. Mentre il governo cerca di reprimere l’estrazione clandestina, le condizioni disperate dei minatori sollevano preoccupazioni internazionali. La storia e la realtà di queste miniere informali

Sud Africa: migliaia di minatori intrappolati e abbandonati nella miniera illegale. Ecco gli schiavi dell’oro africano

Non ne parla quasi nessuno dei grandi columnist occidentali, eppure in Africa questa tragica vicenda di migliaia e migliaia di minatori clandestini è l’ennesima di una serie che si ripete, nell’indifferenza quasi totale dei governi africani e di altri continenti. Ma, mentre molti stati africani si sono avviati su percorsi di crescita molto rapidi, parallelamente lo sfruttamento dei più miseri abitanti di questo continente non soltanto prosegue ma mantiene addirittura le forme più abbiette di pratiche medioevali di asservimento. Si tratta, in questo caso, del fatto che le autorità sudafricane hanno bloccato migliaia di minatori illegali, da oltre un mese e mezzo, intrappolandoli sottoterra in una miniera chiusa nella provincia del Nord Ovest, a Stilfontein, che ora si trovano senza rifornimenti essenziali.

Sud Africa: l’operazione di polizia “chiudi il buco”

L’operazione di polizia, soprannominata “Vala Umgodi” o “Chiudi il buco”, implementata dal nuovo governo di unità nazionale Sudafricano, che comprende il partito dei neri, l’ANC-African National Congress, ed il partito dei bianchi, la DA-Democratic Alliance, mira a tagliare l’accesso alle forniture per costringere i minatori a emergere e ad affrontare l’arresto. Le autorità hanno recentemente bloccato gli ingressi utilizzati per trasportare beni di prima necessità come cibo e acqua nel sottosuolo, creando una situazione disperata per i minatori che rimangono nascosti nel pozzo della miniera.

Da dicembre, con il nuovo governo, la polizia sudafricana ha intensificato le operazioni contro questi sindacati minerari, sequestrando centinaia di armi da fuoco, migliaia di proiettili e ingenti quantità di diamanti grezzi e denaro contante. La natura altamente organizzata di queste operazioni illegali ha posto sfide significative alle forze dell’ordine, poiché i minatori rimangono sottoterra per settimane o addirittura mesi, sostenuti dalle forniture contrabbandate dall’alto. Queste miniere sono in genere vecchi pozzi abbondonati da precedenti attività minerarie, soprattutto nelle ex regioni dell’oro, dove i pozzi abbandonati hanno ancora il fascino di depositi inutilizzati e dove si trovano ancora significative quantità di minerale che con i prezzi attuali dell’oro è sempre vantaggioso recuperare. Mentre le autorità rafforzano la loro presa sull’estrazione illegale, l’operazione a Stilfontein lancia un messaggio forte: non verrà estesa alcuna assistenza a coloro che scelgono di lavorare al di fuori della legge.

Inizialmente la polizia ha ricevuto informazioni che suggerivano che circa 4.500 minatori erano rimasti intrappolati lì sotto, un migliaio sono usciti dai pozzi ed arrestati dalla polizia, compresi decine usciti in precarie condizioni fisiche causa fame e sete, altri probabilmente sfuggiti da uscite non conosciute tanto che recenti valutazioni stimano il numero più vicino a 350-400, secondo una portavoce della polizia.

La realtà sotterranea delle miniere illegali

In queste miniera vi erano molteplici livelli organizzati come una città, con un livello con punti vendita e ristoro informali, uno livello adibito a dormitorio, uno a magazzino e persino uno adibito ad obitorio visto che spesso vi sono crolli ed incidenti; il tutto gestito da una gang che fornisce questi servizi a pagamento e che fa pagare ai minatori un fee per lavorare, rendendo gli stessi minatori dipendenti dalla banda con un rapporto semischiavistico. Ma visto che oltre un terzo dei lavoratori è disoccupato in Sudafrica, migliaia di persone sono sempre disponibili a lavorare nel settore minerario informale.

L’espansione dell’estrazione mineraria illegale in Sudafrica

Poiché negli ultimi decenni molte miniere industriali in Sudafrica sono state esaurite, il paese produceva 600 tonnellate d’oro annue negli anni 90, ora non arriva a 100 tonnellate annue, l’attività mineraria illegale è prosperata. Sebbene non si conoscano numeri precisi, gli analisti stimano che ci siano fino a 30.000 minatori illegali detti “zama zama” ( cogli l’occasione in lingua zulu), che estraggono circa il 10% della produzione di oro del Sudafrica dai 6.000 pozzi minerari abbandonati. Le attività minerarie illegali sono spesso controllate da organizzazioni criminali e sono state collegate a sparatorie mortali e altri crimini violenti.

Le azioni legali e l’intervento delle Ong

L’operazione lanciata dal governo sudafricano nel tentativo di reprimere il settore ha visto il Ministro alla Presidenza, la signora Khumbudzo Ntshavheni, affermare: “Non stiamo inviando aiuti ai criminali. I criminali non devono essere aiutati, i criminali devono essere perseguitati”. I suoi commenti hanno provocato scalpore tra i timori che i minatori sottoterra potessero diventare troppo deboli per uscire e potrebbero morire sottoterra. Una Ong di un gruppo di attivisti legali, ha avviato un’azione legale per richiedere l’accesso al pozzo della miniera e l’Alta corte del Sud-Africa ha emesso un’ordinanza provvisoria affermando che le forniture potevano essere consegnate ai minatori. Lo stesso giorno, i volontari locali hanno calato viveri ed acqua nella miniera con una corda ed hanno recuperato, sempre con una corda, due uomini che sembravano fragili e disidratati. Fino ad oggi la situazione non vede via d’uscita.

Le stime mondiali del lavoro minerario informale

La Banca Mondiale stima che ci siano 45 milioni di minatori su piccola scala in 80 paesi nel mondo e fino al 90% di loro opera informalmente senza licenze e in cattive condizioni. Sono conosciuti come zama zamas in Sudafrica e galamseys in Ghana e costituiscono la più grande forza lavoro mineraria al mondo: quindi qual è il loro impatto sul continente. Si valuta che dal 10% dell’oro Sudafricano al 50% dell’oro Ghanese, Burkinabe, Maliano Congolese o Sudanese sia estratto informalmente e venduto in maniera clandestina in paesi compiacenti come il Ruanda o gli Emirati che pur non producendo oro ne vendono molto sul mercato internazionale. (2.900 tonnellate vendute nel 2022 dal Ruanda, 57 miliardi di USD importati e 33 miliardi di USD esportati nel 2022 dagli Emirati Arabi Uniti , terzi trader mondiali d’oro).

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