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Su Generali la Consob si spacca. Il Nasdaq non si rialza

Imagoeconomica

Wall Street ci ha provato, ma non ce l’ha fatta. Nell’ultima ora di scambi è andato in fumo il rimbalzo degli indici dopo i cali dei giorni precedenti. Al Nasdaq, in particolare. È andata in onda la frana dei titoli premiati dalle chiusure dell’anno della pandemia. Crolla Peloton (-24%), la Technogym d’America, dopo che Cnbc ha scritto che la domanda di biciclette per lo spinning è in calo, per cui i vertici aziendali hanno deciso di ridurre la produzione. Sul sito Internet della società è apparso in serata un post del ceo John Foley che ha contestato, non fino in fondo, le indiscrezioni e ha fornito alcune indicazioni sui conti dell’ultima parte del 2021.

Ancor più significativo il crollo di Netflix nel dopo Borsa (-20%) dopo aver annunciato che per il primo trimestre si attende non più di due milioni di nuovi abbonati, la metà di quanto già previsto.

Le Borse Usa hanno così cambiato rotta, ma non hanno ancora scelto i nuovi campioni, come dimostra il calo finale dell’indice S&P 500: incombono venti di guerra in Ucraina, salgono nuove richieste settimanali di disoccupazione (286mila contro 231mila). Anche la relativa calma delle obbligazioni, causa prima dei ribassi, non esalta i compratori.

Le borse dell’Asia Pacifico stamane scendono, condizionate dal dietrofront di ieri sera di Wall Street, il secondo di seguito. Nikkei di Tokyo -1,4% (-2,6% la settimana). In Giappone, l’inflazione ha accelerato in dicembre, ma il +0,8% anno su anno è meno di quel che si aspettavano gli economisti. Hang Seng di Hong Kong -0,3% (+1,7% la settimana), CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,9% (+1,3%). Kospi di Seul -1,5% (-3,4%). S&P ASX 200 di Sidney -2% (-3%). Tra le peggiori borse del mondo questa settimana, quella dell’India: il BSE Sensex perde lo 0,8%, se non recupera, il bilancio settimanale è -3,7%. Tra le migliori quella del Brasile: Ibovespa +3,3%.

Nel giro di un’ora il Nasdaq ha perduto il 3% abbondante. In calo anche il Dow Jones +0,89%. S&P -1,10%. Stamattina il future del Nasdaq perde lo 0,8%. Future dell’indice EuroStoxx 50 -1%. Il Treasury Note a dieci anni si è rafforzato nel corso delle ultime ore: stamattina è a 1,77%, da 1,83% di ieri. Il mercato comincia a mettere in conto un rallentamento della crescita provocato dalla stretta monetaria in arrivo.

RISALE IL FRANCO, FRENANO PETROLIO E GAS. CROLLA IL BITCOIN

Si rafforzano le valute rifugio come lo yen e il franco svizzero. In calo il dollaro australiano e la lira turca. Euro Dollaro poco mosso. Bitcoin in ribasso del 7%, sotto quota 39mila dollari per la prima volta da giugno.

Petrolio Brent e WTI in calo del 2%, all’indomani della pubblicazione del dato sulle scorte di greggio degli Stati Uniti. L’arrivo di altre navi di gas liquefatto in Europa sta deprimendo da un paio di giorni i prezzi del gas olandese.

LAGARDE INSISTE: NIENTE AUMENTO DEI TASSI

Silenzio, parla la Bce. Christine Lagarde ha lanciato ieri una forte difesa della risposta all’aumento dell’inflazione, avvertendo che i mercati non dovrebbero aspettarsi un approccio simile a quello adottato dalla Fed, perché la situazione non lo giustifica. Lagarde ha indicato un’inflazione più bassa, che è stata confermata al 5% in dicembre, e una ripresa più debole. Anche se questo può essere vero, i mercati hanno valutato la possibilità di un’inversione di tendenza simile a quella che abbiamo visto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con un aumento di dieci punti base previsto per ottobre. Perciò la presidente ha escluso un cambiamento della politica monetaria nel breve termine. Difficile capire se gli investitori si adegueranno al verbo della Banca centrale: con il decennale tedesco che mercoledì si è spostato in territorio positivo per la prima volta dalla metà del 2019, sembra che si stia svolgendo un copione già visto in Usa.

MA L’INFLAZIONE UE VIAGGIA 5 PUNTI SOPRA IL BUND

Il dato definitivo sull’inflazione in Europa ha confermato le anticipazioni: la crescita in dicembre è stata del +5% anno su anno.

In questo contesto, i rendimenti dei titoli di Stato appaiono poco mossi. Il Bund decennale tedesco è ridisceso in terreno negativo a -0,03%. Il secondario italiano chiude in verde, con tassi in leggero calo: il Btp 10 anni segna +1,30%, mentre il Bund -0,07%, per un differenziale a 136 punti base. Spread a 132 punti.

Dai verbali emerge che a dicembre 18 consiglieri su 25 hanno votato contro l’ipotesi di estendere il Qe per compensare la fine degli acquisti Pepp.

A favore delle tesi della Bce si è schierata l’agenzia di rating Fitch. La Bce, scrive, non seguirà la Federal Reserve sul percorso del rialzo dei tassi d’interesse nei prossimi due anni, mentre un rialzo potrebbe essere possibile nel 2024.

PIAZZA AFFARI RECUPERA: +0,73%

Piazza Affari si è apprezzata dello 0,73%, a 27.570 punti. Nei primi 10 mesi del 2021 sono stati attivati quasi 6 milioni di nuovi contratti di assunzione nel settore privato, con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2020. Questo il quadro tracciato dall’Inps nell’Osservatorio sul precariato.

Nel resto d’Europa, Francoforte sale dello 0,64%, insieme a Madrid (+0,46%), Amsterdam (+0,74%) e Parigi (+0,3%).

UNILEVER RINUNCIA A GSK: 50 MILIARDI DI STERLINE NON BASTANO

Unilever -0,54% dopo aver abbandonato i piani per l’acquisizione della divisione di consumer healthcare di GlaxoSmithKline, non avendo intenzione di alzare ulteriormente l’offerta da 50 milioni di sterline.

GENERALI DIVIDE LA CONSOB: SAVONA CONTRO “IL VECCHIO”

L’affaire Generali (+0,93%), di qui all’assemblea di aprile, è destinato ogni giorno a riservare sorprese, polemiche e scaramucce, prima della guerra guerreggiata. Ieri è toccato alla Consob, che non ha ancora risposto a una serie di quesiti posti dai legali di Caltagirone. Nei giorni scorsi il Foglio aveva aperto il fronte con un articolo dal titolo “Non solo Generali. Così Savona tiene in ostaggio la Consob”. Il presidente della Commissione ha così reagito via tweet: “Non avendo tempo per rispondere agli amici che mi manifestano la loro solidarietà, desideravo far sapere che non sono io a tenere in scacco la Consob ma è la vecchia Consob a tenere in scacco Savona. È in corso l’eterna lotta tra la conservazione e l’innovazione su cui si va giocando il futuro dell’Italia”. Insomma, l’organo di controllo è diviso più che mai.

In questo clima, oggi i cinque commissari proseguiranno il confronto. Ma date le premesse si prevede che la raccomandazione Consob, quando uscirà, muterà poco rispetto alla bozza di “richiamo” diffusa il 2 dicembre, contenente una serie di paletti ai fautori delle “liste del cda”. Paletti che Generali già rispettava o ha frattanto adeguato. Il collegio non affronterà, invece, il quesito di Caltagirone sulla legittimità del prestito titoli fatto da Mediobanca per salire dal 13% al 17,2% dei diritti di voto in Generali, in attesa di un supplemento informativo in arrivo dagli uffici.

RIPARTE TELECOM, ATTENDENDO LABRIOLA

A Piazza Affari tornano gli acquisti su Telecom, +3,34%, dopo le recenti perdite. In recupero altri titoli sacrificati nelle ultime sedute: Nexi +1,7%, Amplifon +1,6% e Recordati +1,5%.

L’ACCONTO DIVIDENDO DÀ LA SCOSSA A ENEL

In spolvero le utility, a partire da Enel, +2,82% nell’attesa delle misure del governo per affrontare i rincari dell’energia e calmierare le bollette. Lunedì è previsto lo stacco dell’acconto sul dividendo 2022. A2a +2,18%; Hera +1,68%; Terna +1,88%.

STELLANTIS: SCENDONO I CINESI, SALGONO I PEUGEOT

Appena celebrato il primo compleanno, Stellantis (-1%) si trova a gestire un altro passo verso il disimpegno del socio cinese Dongfeng per 665 milioni di euro. La quota del partner asiatico si ridurrà, in vista dell’uscita definitiva, al 3,3%. L’identità degli acquirenti non è mai stata rivelata, ma l’accordo di fusione fra Fca e Psa prevede che Peugeot Invest possa salire dal 7,2 fino all’8,7% del capitale comprando azioni proprio da Dongfeng.

KEPLER PROMUOVE ATLANTIA, PAUSA PER I PETROLIFERI

Debole Pirelli (-1%), poco mossa Atlantia (-0,2%) su cui Kepler Chevreux ha alzato le stime di utile per azione del 2,8% per il 2022 e dell’11,5% per il 2023 al fine di incorporare l’acquisizione di Yunex.

Pausa per i petroliferi: Saipem -1,3%, Eni -0,9%. Rimbalza Tenaris: +0,4%.

EGM, SI RAFFORZA LA CATENA FABILIA (HOTEL)

Sull’Egm, da segnalare il balzo di Fabilia (+10,26%), catena veneta di Family Hotel & Resort che ha reso noto l’ingresso in una nuova struttura nel cuore delle terme Euganee sottoscrivendo con Hotel Terme Augustus un contratto d’affitto della durata di tre anni.

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