Caronte fa prezzi esagerati, abusando della sua posizione dominante nel trasporto passeggeri con auto al seguito sullo Stretto di Messina. E l’Antitrust lo sanziona con quasi 4 milioni. E’ questo l’esito dell’istruttoria avviata dall’Autorità garante per il mercato e la concorrenza che ha comminato una sanzione di oltre 3,7 milioni a Caronte & Tourist, alla vigilia di una stagione estiva che si preannuncia in ripresa rispetto al recente passato. Secondo l’Antitrust, infatti, Caronte “ha sfruttato il suo potere di mercato per applicare prezzi ingiustificatamente gravosi per i consumatori”.
Stretto di Messina e Caronte: come si è decisa la sanzione
L’analisi di eccessiva onerosità è stata effettuata applicando un test in due fasi: l’istruttoria ha accertato che le tariffe applicate da C&T ai passeggeri con autoveicolo risultano sproporzionate rispetto ai costi sostenuti (eccessività) e tale sproporzione è irragionevole rispetto al valore economico del servizio reso (iniquità). Per la valutazione di eccessività sono stati utilizzati vari test e tutti hanno fornito risultati univoci: esiste una significativa sproporzione tra i ricavi e i costi di C&T nell’offerta di servizi di traghettamento di passeggeri con auto al seguito.
I prezzi sono risultati anche iniqui, ossia irragionevolmente sproporzionati rispetto al confronto con benchmark internazionali. Infatti, C&T applica tariffe molto più elevate rispetto agli operatori attivi su rotte comparabili, che peraltro offrono servizi decisamente più evoluti. Il differenziale di prezzo rispetto al benchmark non è dunque giustificato dal livello qualitativo del servizio offerto: la flotta di C&T è caratterizzata da un’età media molto elevata (27 anni) e il servizio di traghettamento viene giudicato scarso dalla maggioranza degli utenti.
Comunicato dell’Agcm, 12 aprile 2022
Secondo l’Autorità i prezzi troppo alti praticati dall’operatore non solo sono ingiustificati in rapporto al servizio offerto – a paragone di analoghi servizi erogati da altri operatori internazionali – ma la violazione delle regole della concorrenza è particolarmente rilevante se si considerano alcuni ulteriori fattori: la posizione geografica, ovvero lo Stretto di Messina; il potere economico di Caronte & Tourist; la tipologia del servizio erogato “che risulta indispensabile per circa 10 milioni di persone che ogni anno – abitualmente o solo nel periodo estivo – devono attraversare lo stretto di Messina con il proprio autoveicolo”.
Per il raffronto sul servizio reso da altri operatori, l’Autorità si è basata sul Roi (Return on investment) di 14 società profittevoli del settore. Ed esattamente: Blueferries, Medmar, MOBY (escluso CIN/Toremar) 3 , Grimaldi Euromed, SNAV, Scandilines (Danimarca), Destination Gotland (Ferries, Svezia), Tallink Grupp (Finlandia), DFDS (Ferries, Danimarca), Irish Ferries division (Irlanda), TESO (Olanda), Sealink (Australia), Fjord Line (Norvegia) e Wightlink (Regno Unito).
LEGGI ANCHE: La metodologia utilizzata per i test di eccessività
Alla decisione si è arrivati dopo un’approfondita istruttoria avviata il 28 luglio 2020 durante la quale sono stati sentiti sia la società investita dall’indagine, sia le associazioni di consumatori che operano sul territorio.
Per appronfondire: Delibera Antitrust