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STRESS TEST – La Bce boccia 25 banche europee su 130, tra cui Mps e Carige

FIRSTonline

La Bce ha bocciato 25 banche europee negli stress test. Gli attesissimi risultati dell’esame dell’Eurotower, che dal 4 novembre si prepara ad assumere la vigilanza del comparto europeo, sono stati diffusi oggi alle 12 e confermano le voci circolate nei giorni scorsi sul numero degli istituti che non hanno passato la prova. 

Nel complesso si tratta di 25 miliardi di shortfall, cui si aggiungono altri 37 miliardi necessari per l’aggiustamento dei valori degli asset (che non hanno generato shortfall), il che significa un impatto complessivo per le banche di 62 miliardi.

Delle 25 banche che non hanno superato gli stress test, la Bce segnala che 12 hanno comunque già varato misure di rafforzamento del capitale, coprendo già 15 miliardi di carenza capitale nel 2014 dei 25 complessivamente indicati come shortfall e che erano stati calcolati in base ai dati a fine 2013. Per le altre 13 scatta la necessità di approntare misure.

Per quanto riguarda le banche italiane, sono nove quelle che non hanno superato l’esame alla luce dei dati di fine 2013. Dopo gli ulteriori interventi del 2014, ne sono rimaste quattro che devono raccogliere ulteriore capitale. 

Bankitalia ha comunicato che a Mps serve un ulteriore rafforzamento da 2.111 milioni, mentre a Carige servono altri 814 milioni per superare lo scenario avverso degli stress test Bce, carenze che sono riconducibili allo scenario avverso dello stress test. A stretto giro dai risultati l’istituto genovese ha reso noto di aver approvato all’unanimità un piano da sottoporre all’approvazione della Bce che prevede un aumento di capitale di almeno 500 milioni grantito da Mediobanca a cui si aggiungono altre operazioni di cessione di asset.

Tra le banche che secondo le informazioni della Bce (che tiene conto solo degli aumenti di capitale e della conversione dei bond converttibili) devono ancora rientrare di altro capiatle, ci sono poi Bpm per 170 milioni e Popolare di Vicenza per 220 milioni. Tuttavia,la Banca d’Italia nel suo comunicato ha reso noto che le due banche si sono salvate grazie ad altre  misure di rafforzamento patrimoniale aggiuntive varate decise nel corso del 2014 (cessioni straordinarie di attivi, completamento di procedure di attivazione di modelli interni avviate nel tempo, rimozioni di requisiti patrimoniali specifici). Il Banco Popolare, ha indicato la stessa banca in una nota, ha invece superato gli esami della Bce con ampio margine grazie alle misure di rafforzamento patrimoniale realizzate nei primi sei mesi del 2014.

Le banche che non hanno superato l’esame, tutte e 25 quindi, dovranno presentare i loro piani di rientro entro due settimane.

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