Saranno 15 le banche italiane che verranno sottoposte allo stress test condotto dall’Eba. Si tratta, nel dettaglio, di Carige, Montepaschi, Piccolo credito valtellinese, Popolare dell’Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea holding, Intesa Sanpaolo, Mediobanca – Banca di credito finanziario, UniCredit, Unione di banche italiane, Veneto Banca.
In totale gli istituti coinvolti nell’Unione europea saranno 124: 6 banche austriache, 5 del Belgio, 3 cipriote, 23 tedesche, 4 danesi, 16 spagnole, 1 finlandese, 11 francesi, 4 britanniche, 1 ungherese, 3 irlandesi, 2 lussemburghesi, 1 lettone, 1 maltese, 6 olandesi, 1 norvegese, 6 polacche, 4 portoghesi,4 svedesi, 3 slovene, 4 britanniche.
I risultati delle singole banche saranno resi noti a fine ottobre. Le prove, definite dall’Autorità bancaria europea in coordinamento con la Bce, valuteranno la capacità di resistenza della banche europee si fonderanno sull’assunzione di un bilancio “statico” che non implica una nuova crescita dell’attività e un mix di business costante lungo i prossimi tre anni. La metodologia e lo scenario, invece, saranno pubblicati ad aprile.
Le soglie di capitale sono state fissate all’8% di Common Equity Tier 1 (CET1) come minimo previsto per lo scenario di base e al 5,5% per lo scenario avverso.