L’indagine su Dominique Strauss-Kahn è a una svolta decisiva. Secondo il New York Times, gli investigatori americani avrebbero scoperto alcune bugie riguardanti il passato della cameriera nigeriana che ha denunciato lo stupro. Una fonte avrebbe rivelato all’agenzia Reuters che ora i procuratori dubitano dell’attendibilità della donna. Gli inquirenti avrebbero tenuto sotto controllo il telefono della donna e registrato un colloquio tra lei ed un uomo con precedenti penali per traffico di droga. Al centro della conversazione, i possibili vantaggi derivanti dalla denuncia nei confronti di Strauss-Kahn. Lo stesso uomo avrebbe effettuato, negli scorsi anni, versamenti di denaro sul conto della cameriera per un totale di 100mila dollari. La ragazza aveva inoltre raccontato di aver già subito violenze in passato, ma di esse non c’è traccia nei documenti in possesso delle autorità. Sembra che le scoperte degli investigatori coincidano in buona parte con le informazioni raccolte dagli avvocati difensori dell’ex direttore dell’Fmi. Di conseguenza, la credibilità della cameriera sarebbe messa totalmente in discussione. E Strauss-Kahn potrebbe così ottenere un alleggerimento dei provvedimenti di libertà provvisoria nei suoi confronti. La Corte di Suprema di Manhattan avrebbe, infatti, fissato un’udienza per oggi, mentre originariamente era prevista per il 18 luglio, proprio per discutere della possibilità di interrompere gli arresti domiciliari nei confronti del francese. Tuttavia la posizione di Strauss-Kahn resta ancora complicata: le tracce di Dna, trovate lo scorso 14 maggio nella stanza del Sofitel, provano la tesi del rapporto sessuale. Bisogna però stabilire se effettivamente vi sia stata violenza. In questa vicenda, i colpi di scena sono all’ordine del giorno.
Strauss-Kahn verso la libertà, donna avrebbe mentito
Gli investigatori avrebbero scoperto alcune bugie nel passato della donna. Oggi la Corte Suprema di Manhattan potrebbe discutere della possibilità di interrompere gli arresti domiciliari nei confronti dell’ex
direttore del Fmi.