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Strategia d’impresa: Dove andiamo?

Paul Gauguin, 1897

STRATEGIZING di Emanuele Sacerdote.

La sintesi estrema dell’emergenza economica che stiamo vivendo è che il ciclo macroeconomico principale è stato bruscamente interrotto. La maggior parte delle attività economiche dell’ecosistema e delle filiere industriali e commerciali sono state fermate duramente. Il livello di frenata è stato sincrono a livello globale, continentale e regionale: effetto all-in come a poker.

A parte la presunta causa dello scambio virale uomo-animale, la vera con-causa che ha accelerato la diffusione del virus è stata la globalizzazione. Quindi, si potrebbe affermare che il super-macrociclo economico planetario è stato interrotto dal suo motore principale di espansione, la globalizzazione.

Adesso bisogna ripartire, riavviare la macchina e il vero problema sarà riattivare le filiere di produzione e di commercializzazione.

La domanda “dove andiamo?” mi sembra la più semplice a cui cercare di dare una risposta in questa fase di riavviamento e le risposte possibili sono tre: andiamo avanti, andiamo indietro oppure giriamo intorno. Partiamo dall’ultima.

Giriamo intorno. A differenza delle prossime decisioni possibili, qui si prova a ri-trovare la posizione perduta. Il contesto decisionale potrebbe essere una via di mezzo tra andare avanti e andare indietro, con il rischio di non andare da nessuna parte. Dopo la gestione dell’inevitabile fase di decrescita si cercherà di ri-trovare la posizione pre-covid.

Andiamo indietro. Contrariamente alla decisione precedente, qui si stabilisce che è meglio retrocedere e ridimensionarsi. Questa decisione sarà anche guidata dal sicuro impatto negativo dei fattori esterni o interni dal non poter crescere significativamente. Sicuramente la fase di decrescita sarà più lunga e si stabilizzerà verso il basso causa un ridimensionamento generale dei livelli pre-covid. L’approccio strategico adeguato è il downsize turnaround management.

Andiamo avanti. Significa decidere di proseguire, possibilmente anche di progredire cercando di aggredire il mercato. Il contesto di riferimento per prendere serenamente questa decisione è probabilmente più positivo e le previsioni di recupero sono più rosee. Molto facilmente ci sarà una prima fase di decrescita meno drastica, ma poi ci sarà una vivace speranza di poter tornare e superare i livelli pre-covid. L’approccio strategico adeguato è il change management. 

A mio avviso la decisione peggiore è la prima in quanto proietta una situazione molto improbabile da intercettare. Ovviamente tutte le decisioni sono onorevoli, ma le ultime due sono le più coerenti e le più accettabili.

Parte della decisione da assumere dovrà trovare la corretta relazione tra volere e potere valutando più realisticamente l’identità, lo scopo, la visione, la cultura, le forze e le debolezze che l’organizzazione vorrà e potrà affrontare nel prossimo futuro.

All the Best!

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